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Bruno Lacaria, il commercialista scomparso

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I due casi sono molto legati, ma gli interrogatori di Zangari sono stati secretati

VIBO VALENTIA – I due casi sono legati molto più di quanto è emerso fino ad oggi. Una serie di episodi porterebbe infatti a ritenere questa ben più di una semplice ipotesi che gli investigatori stanno seguendo con delicata attenzione.

Tra la scomparsa del commercialista 52enne di Spadola, Bruno Lacaria avvenuta mercoledì scorso (LEGGI) e l’aggressione ai danni del 46enne, suo compaesano, Giuseppe Zangari (LEGGI) ci sono punti di connessione anche se gli investigatori per ora non confermano.

Il primo dato è che quest’ultimo proprio nell’immediatezza della sparizione del professionista, tra l’altro compare d’anello, è stato sentito per due volte dagli investigatori. Altri due verbali li ha resi il 9 e il 10 febbraio scorsi ai carabinieri della Stazione di Serra San Bruno guidati dal capitano Mattia Ivano Losciale. Oltre a questo, c’è da aggiungere una novità sostanziale: tutte le dichiarazioni che il commerciante di prodotti per l’agricoltura – che sostiene di essere stato minacciato con una pistola per mezzo della quale è stato costretto ad ingerire un pesticida – ha rilasciato sono state secretate dal pubblico ministero Filomena Aliberti che sta coordinando l’attività investigativa sotto la supervisione del capo dell’Ufficio di Procura Michele Sirgiovanni. Verbali secretati, dunque, a riprova della delicatezza di due episodi che hanno ancora molti punti oscuri ma che gli inquirenti stanno pian piano illuminando attraverso riscontri non solo sui tabulati telefonici del commercialista e del negoziante ma anche verificando le voci che con sempre più insistenza circolano nel piccolo borgo delle Serre Vibonesi.

L’impossibilità ad accedere alle Sit rese da Zangari è indubbiamente una circostanza focale in tutta l’indagine. Cosa e chi avesse l’interesse a nuocere a Lacaria è la causale della sua scomparsa, cosa e in che termini abbia riferito ai carabinieri nelle tre occasioni in cui è stato sentito non è quindi dato per il momento sapere ma apre la strada a nuovi scenari. Ha confermato o meno collegamenti tra quanto afferma di aver subiti e la sparizione del compaesano? E, se sì, in che modo e misura? Ha confermato – come recitano le voci in paese – di essersi visto con Lacaria la mattina in cui si è volatilizzato nel nulla o di essere stato in macchina con lui? E se sì, verso quale zona i due si sono diretti? I carabinieri hanno battuto la zona indirizzandosi verso la zona del lago “Lacina” dove sono entrati in azione i sommozzatori senza tuttavia rinvenire tracce del 52enne del quale sono stati trovati l’auto all’entrata del paese, la borsa e il cellulare. Sì, perché anche se ufficialmente il fascicolo resta aperto per la scomparsa, ormai sembra chiaro che si stia cercando il corpo e in questo caso non dovrebbe tardare molto acché ne venga avviato uno nuovo per omicidio. D’altronde, la storia nei boschi delle Serre parla da sé: in un’area in cui gli alti fusti dei pini, abeti e pioppi sono gli unici testimoni di delitti impuniti, consumati da gente senza volto né nome, i silenzi restano tali e quei corpi sepolti all’ombra della montagna destinati a non trovare degna sepoltura.

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