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Nazzareno Salerno ripreso durante le indagini

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VIBO VALENTIA – Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha respinto la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in in carcere avanzata dalle difese di Nazzareno Salerno ed Ortensio Marano, due dei principali indagati dell’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e denominata “Robin Hood” (LEGGI I PARTICOLARI).

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 L’ex assessore regionale, ed attuale consigliere in quota Forza Italia, resta dunque ristretto in regime di arresti in carcere e lo stesso vale per Marano, difesi rispettivamente dagli avvocati Vincenzo Gennaro e Giovanni Marafioti.

LE RISPOSTE DI SALERNO AL GIP

 I due, secondo la Dda, avrebbero stretto un “patto scellerato” per accaparrarsi i fondi pubblici del Credito Sociale per destinarli alle “sue” società, la Cooperfin Spa e la M&M Management, finite al centro dell’inchiesta sui fondi comunitari destinati al “Credito Sociale” che sarebbero stati sottratti alle famiglie più povere per essere invece utilizzati per ragioni personali.

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