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Giuseppe Canale venne ucciso nel 2011 in un agguato mentre si trovava in un bar nella frazione Gallico di Reggio

REGGIO CALABRIA – A Reggio Calabria e Vibo Valentia i carabinieri dei due comandi provinciali hanno arrestato esponenti della cosca di ‘ndrangheta “Chirico-Condello” e di un’altra consorteria delle Preserre vibonesi.

Si tratta di due giovani di 20 anni che sarebbero gli esecutori materiali dell’omicidio di Giuseppe Canale, avvenuto nel 2011 a Reggio Calabria. Insieme a loro, i militari hanno arrestato altre quattro persone: una avrebbe organizzato l’omicidio, fornendo il supporto logistico e le informazioni ai due esecutori materiali per individuare la vittima, mentre le altre tre sarebbero state i mandanti dell’assassinio.

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I due killer, entrambi di Soriano Calabro (Vibo Valentia), per compiere l’omicidio avrebbero ricevuto una cifra che un collaboratore di giustizia ha indicato come oscillante tra i 10 ed i 14 mila euro. Sia i mandanti che gli esecutori, secondo quanto é emerso dalle indagini, sarebbero stati altri appartenenti alla medesima cosca di ‘ndrangheta. Movente dell’omicidio, in particolare, sarebbe stata la volontà di incidere sugli equilibri criminali fra i gruppi della zona nord di Reggio Calabria, modificati, riferiscono i carabinieri, in seguito agli arresti che, nei mesi precedenti al delitto, avevano interessato i vertici della cosca.

Gli arrestati sono:

1. CALLEA Salvatore, nato a Oppido Mamertina il 2 luglio 1967;

2. FIGLIUZZI Nicola, nato a Soriano Calabro l’8 maggio 1990;

3. GIORDANO Filippo, nato in Belgio il 1° ottobre 1971, residente a Reggio Calabria;

4. IANNÒ Sergio, nato a Melito di Porto Salvo il 21 novembre 1972;

5. LOIELO Cristian, nato a Soriano Calabro il 24 settembre 1990;

6. MARCIANÒ Domenico, nato a Reggio Calabria 13 ottobre 1983,

Giuseppe Canale, di 33 anni, fu ucciso in un agguato con alcuni colpi di pistola mentre si trovava nei pressi di un bar nella frazione “Gallico” di Reggio Calabria. Canale tentò di sfuggire all’agguato allontanandosi a piedi, ma fu inseguito dai sicari, che gli spararono più volte finendolo poi con un colpo di pistola alla testa. Nell’agguato contro Canale rimase ferito in modo non grave un passante, raggiunto accidentalmente da uno dei colpi di pistola sparati contro il pregiudicato. Il suo omicidio su raccontato agli inquirenti dal pentito Daniele Bono nel 2012 (LEGGI)

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