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Piazza Garibaldi, teatro della prima rissa

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SARANNO stati certamente i fumi, o anche di qualche altra sostanza, dell’alcol uniti a qualche parola di troppo a scatenare il putiferio la scorsa notte in pieno centro cittadino. Il bilancio ella rissa alla fine parla di alcuni giovani che hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso. Vere e proprie botte da orbi nei pressi del centralissimo corso Umberto, particolarmente frequentato in questo periodo per la serie di eventi organizzati da associazioni e titolari dei locali della zona.

E l’evento, ovviamente pessimo, offerto l’altra sera ha messo ancora una volta in risalto come l’immagine di una città venga rovinata da una sparuta minoranza solita affogare la noia nell’alcol e la necessità di un sistema di videosorveglianza che possa fungere da deterrente. L’altra sera, alcuni giovanissimi, in preda ai fumi dell’alcol, hanno infatti pensato di regolare i conti fra loro a suon di pugni, spintoni, calci e ceffoni.

Incuranti della presenza circa 200 persone tra corso Umberto, piazza Garibaldi e l’incrocio con via Gagliardi, intorno alle 2 di notte hanno iniziato a darsele di santa ragione. La circolazione stradale, già caotica a causa della presenza in strada di un’enorme folla, è andata quindi totalmente in tilt. Solo il provvidenziale intervento di due Volanti della polizia ha evitato il peggio.

Gli agenti della Squadra Volante della Questura alle direttive del commissario capo Cristian Maffongelli si sono trovati dinanzi a parecchia gente totalmente ubriaca, mentre diversi giovani si erano radunati per assistere allo “spettacolo” delle botte. Alcuni sono invece intervenuti per dividere i ragazzi protagonisti della discussione, ben presto degenerata.

Alcuni di questi hanno, come detto, fatto ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale “Jazzolino”.

Una seconda rissa è scoppiata nei pressi di piazza Luigi Razza ma senza grosse conseguenze per i partecipanti. Anche in questo caso la polizia è intervenuta sedando la lite e acquisendo i video della sorveglianza.

Una cosa è certa: di gente così la città ne farebbe volentieri a meno.

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