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La centrale a Biomasse

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VIBO VALENTIA – Una centrale a Biomasse costruita proprio nei pressi del Parco delle Serre e i cui reflui erano destinati a finire nell’area sottoposta a vincolo paesaggistico. Non solo, uno smaltimento di rifiuti che risale al luglio dello scorso anno e oltre 600 tonnellate di scarti ammassati nello spiazzo di fronte lo stabilimento.

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È questo il quadro desolante ed allarmante che si sono trovati di fronte gli uomini della sezione Ambiente e Territorio della Polizia giudiziaria di stanza presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia e i carabinieri forestali di Serra San Bruno nel varcare i cancelli del sito produttivo di proprietà della società “La Foresta” di cui è amministratore unico U.F. (per come fornite dagli investigatori) nei cui confronti sono stati mossi i reati di stoccaggio abusivo col superamento dei limiti del quantitativo previsto dalla legge e apertura di scarichi industriali senza autorizzazioni.

E, in effetti, i reflui finivano nel torrente “Notaro” a sua volta affluente dell’Ancinale che attraversa la vicina città di Serra San Bruno e passa per il Parco dell Serre. Ma non solo: gli inquirenti hanno rinvenuto nell’ampio cortile alcune centinaia di fusti di plastica contenente gli scarti della lavorazione dei trucioli di legno, alcuni dei quali esposti alle intemperie e perdenti del percolato che si riversava nel terreno. E ancora, contenitori di metallo pieni di olii esausti. Insomma, un ricettacolo di infrazioni alle normative in materia ambientale che ha indotto il pm Benedetta Callea ad emettere un decreto di sequestro preventivo per tutta l’area che si estende su una superficie di circa 2000 mq quadri. Provvedimento che adesso dovrà passare al vaglio del giudice per le indagini preliminari. L’operazione di ieri rientra in un più ampio servizio di controllo del territorio nel settore dell’ambiente fortemente voluto dal procuratore capo Bruno Giordano

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