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I carabinieri

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VIBO VALENTIA – È stata eseguita all’alba una misura cautelare nei confronti di un giovane pregiudicato di Briatico, ritenuto dagli inquirenti autore di una rapina aggravata e di lesioni gravi.

Probabilmente ciò che rende nitido oltre ogni cosa la gravità di tutta questa vicenda sono le parole del procuratore capo di Vibo, Camillo Falvo: «Non ho mai visto nulla di più violento in tutta la mia esperienza professionale. E di esperienza credo di averne maturata molta».

Sì perché quelle immagini così crude (QUESTO IL LINK AL VIDEO) hanno turbato anche lui oltre che il suo sostituto Corrado Caputo e i carabinieri. Quell’accanimento immotivato e reiterato nei confronti di una donna anziana indifesa ha indignato anche l’investigatore più navigato che magari a un certo punto avrebbe voluto girarsi dall’altra parte per il fastidio, ma che non ha potuto perché a volte il lavoro impone questo, avere lo stomaco forte. Di una cosa gli inquirenti sono sempre stati certi: quel giovane che pesta a sangue la vittima doveva essere preso, a tutti i costi.

Promessa mantenuta  con l’arresto, questa mattina, di Bryan Pietro Sicari, 22 anni, già noto alle forze dell’ordine, accusato di rapina aggravata e lesioni gravi.

Fondamentali le riprese delle telecamere di sorveglianza, le dichiarazioni rese dalla parte offesa e la collaborazione, e questa è una vera novità, egli stessi parenti del presunto autore.

L’episodio, che aveva fortemente scosso la comunità i Briatico, si era verificato questa estate a Paradosoni. Era un periodo nel quale sia nel capoluogo che nelle frazioni la gente aveva segnalato una preoccupante escalation di furti in abitazione che aveva fatto drizzare le antenne ai carabinieri. La sera del barbaro episodio Sicari – secondo le risultanze investigative –, dopo ver scavalcato il muretto, si era introdotto nel giardino dell’anziana che stava prendendo un po’ di frescura e di soppiatto le si era avventato contro allo scopo di rapinarle quello che aveva addosso e nella borsetta accanto. Pensava di racimolare una bella somma ma quando ha visto che il bottino sarebbe stato magro avrebbe iniziato a colpire con una violenza inaudita la donna.

Calci, pugni e finanche l’utilizzo di un oggetto contundente, sferrati a ripetizione in varie parti del corpo, volto compreso, prima di dileguarsi, disfacendosi dei vestiti lungo il brevissimo tragitto per casa (le abitazioni sono pressoché contigue). Era stata la stessa vittima che, nonostante i traumi, aveva trovato la forza di far scattare l’allarme chiamando i carabinieri.

Le indagini, coordinate dal pm Caputo, hanno portato nel giro di poco tempo ad individuare il presunto responsabile ma serviva del tempo per blindare l’attività e questo solo gli accertamenti tecnici e le verifiche di riscontro al racconto dell’anziana avrebbero potuto fornirli. Un’inchiesta delicata, portata avanti con la proverbiale professionalità dagli uomini guidati dal maggiore Gianfranco Pino, dal tenente Luca Domizi e dal maresciallo Rigaglia anche perché al momento del pestaggio l’indagato era col volto travisato. E in questo sono giunte a supporto le immagini di altre telecamere di sorveglianza che hanno svelato la fisionomia del giovane poco prima di entrare in azione. A ciò si è unito il racconto reso dalla donna che ha riferito di aver riconosciuto la voce dell’individuo che la stava massacrando di botte.

Ulteriore tassello è stato offerto agli inquirenti anche dagli stessi congiunti di Sicari che, probabilmente esasperati da tale fatto, hanno collaborato. Tutto questo ha portato, questa mattina all’arresto di Sicari su disposizione del gip di Vibo che ha accolto appieno le richieste avanzate dalla Procura guidata da Camillo Falvo.

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