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Disagi bancari a Vibo Valentia a seguito della fusione tra Ubi Banca e Banca Intesa

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VIBO VALENTIA – Una problematica che ha toccato da vicino anche i beneficiari dei buoni libro, contributi comunali utili a sostenere le famiglie per l’acquisto di materiale didattico. La fusione tra Ubi Banca e Banca Intesa, e la successiva cessione di alcune filiali, tra cui proprio quella di Vibo Valentia su corso Vittorio Emanuele III, alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata, ha creato scompiglio non solo tra i correntisti.

Anche i percettori di questa specifica misura si sono visti impossibilitati ad ottenerla. A spiegarlo è stata Claudia Santoro, responsabile del settore Bilancio e Programmazione finanziaria di Palazzo Luigi Razza, che è intervenuta nel corso della IV Commissione – Politiche sociali, presieduta da Nino Roschetti.

«Tutti i genitori andavano allo sportello dell’Ubi Banca e ritiravano il fondo senza alcun problema. Già l’anno scorso, in piena pandemia, il tesoriere si era rifiutato di pagarli per cassa e l’Ente, per andare incontro alle famiglie, ha provveduto ad effettuare dei mandati tramite bonifici. Chi aveva un Iban poteva ottenere l’accredito, ma in molti avevano dei libretti postali dove però non è possibile effettuare la stessa operazione.

Chi aveva una Postepay Evolution, invece, non aveva comunicato l’Iban aggiornato. Il risultato è che su un 1000 buoni libro, 600 non erano stati consegnati: è stato un fallimento», ha asserito nella sua relazione.

Venendo ai giorni nostri, si è deciso di evitare queste criticità semplificando la procedura. «Quest’anno non abbiamo voluto ripetere lo stesso errore ed abbiamo richiesto il pagamento per cassa, ma la banca non ha acconsentito per via del Covid. Abbiamo così emesso assegni
circolari non trasferibili, fatto, questo, approvato dalla direzione centrale. Detto ciò, c’è stata la fusione tra Ubi Banca ed Intesa San Paolo, di conseguenza c’è stato un problema di censimento perché in molti non hanno il conto corrente. Ora la filiale di Vibo Valentia è diventata Banca Popolare di Puglia e di Basilicata, con i medesimi problemi. Il Comune non ha sbagliato nulla, la banca li deve cambiare a vista e non può astenersi. Parliamo di 20-30 persone che non hanno
ancora ottenuto il buono libri», ha continuato.

Ma c’è di più, perché il sindaco Maria Limardo ha scritto formalmente all’istituto. «La nostra filiale di riferimento è diventata Tropea, che determina non pochi problemi per il Comune. Abbiamo chiesto via Pec che il nostro rapporto venga spostato su Vibo, ma ad oggi non abbiamo ottenuto risposta.

La banca, inoltre, si rifiuta di pagare altri assegni. Ci siamo ritrovati nel bel mezzo di un marasma per via della fusione», ha detto in IV Commissione la dottoressa Santoro. Insomma, non sono solo i privati ad aver avuto problemi, ma anche la pubblica amministrazione. Nei giorni scorsi, intanto, la filiale ex Ubi di corso Vittorio Emanuele III, oggi Banca Popolare di Puglia e Basilicata, è stata presa d’assalto da numerosi correntisti.

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