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IL comune di Vibo Valentia

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Il Comune di Vibo ha assegnato l’appalto per la sistemazione delle strade alla “Mg Impianti elettrici e costruzioni edili” finita nell’inchiesta “Maestrale-Carthago” per una presunta vicinanza al clan di Mileto.

VIBO VALENTIA – Il Comune di Vibo affida i lavori di sistemazione dei tratti viari di Vibo città e delle frazioni. Ma lo fa ad un’azienda della quale si parla diffusamente nell’ultima inchiesta della Dda di Catanzaro, Maestrale-Carthago. Il titolare (non indagato) è ritenuto contiguo alla Locale di ’ndrangheta di Mileto, segnatamente alla figura di Michele Silvano Mazzeo, coinvolto nella medesima indagine.

APPALTO PER LA SISTEMAZIONE DELLE STRADE DI VIBO ALLA DITTA CONSIDERATA DALLA PROCURA VICINO AL CLAN MILETO

Si tratta della “Mg Impianti elettrici e costruzioni edili” di Giuseppe Mazzeo. Per questi interventi, la ditta ha ottenuto l’appalto in virtù del ribasso pari al 20,50% sull’importo a base d’asta. Pertanto i lavori ammontano a 22.879 euro oltre Iva.

Nel decreto di fermo gli investigatori dedicano anche un capitolo intero all’azienda e al suo titolare. Nell’atto gli inquirenti evidenziano come la stessa risulti aggiudicataria di una serie di appalti presso il Comune di Briatico relativi sia al servizio di manutenzione impianti fognari e rete idrica sia al servizio di manutenzione dell’impianto di illuminazione pubblica. Le intercettazioni hanno consentito di individuare il ruolo di Mazzeo quale “imprenditore di riferimento per la Locale di Mileto”.

Nello specifico, in una conversazione tra gli indagati Francesco Barbieri e Michele Galati, rispettivamente a capo della ’ndrina di Cessaniti e della locale di Mileto, emerge come l’imprenditore sia «contiguo alla struttura criminale. Agevolandosi della stessa per aggiudicarsi appalti e commissioni (“E adesso vedo… che ho incontrato a Silvano… non lo vuole toccato….”)».
Da tali battute, scrive la Dda, si rileva chiaramente che la «Mg Impianti di Mazzeo Giuseppe sia sotto la protezione della ’ndrina di Comparni e di Michele Silvano Mazzeo». Questi «ha esplicitamente chiesto che nei confronti dell’imprenditore non venga eseguito alcun atto intimidatorio».

LE INTERCETTAZIONI SULLA DITTA MG IMPIANTI ELETTRICI E COSTRUZIONI EDILI

Nelle battute successive Galati, nel fare riferimento alla frazione Comparni del Comune di Mileto, ove «opera criminalmente Silvano Mazzeo, risulta indispettito dall’atteggiamento di Mazzeo, il quale, visto che ha garantito la sua protezione ora dovrà riscuotere la relativa quota estorsiva ([…] non lo vuole toccato??!!… adesso per ripicca deve dare i soldi![…])».

La rivendicazione di Galati sulla “Mg Impianti” deriva dal fatto che, pur «se lo stesso imprenditore è contiguo alla ’ndrina di Comparni, insiste come sede legale dell’azienda nel territorio di competenza della ‘ndrina di Paravati».
In un’altra conversazione, sempre Galati invitava Domenico Polito, alias “Ciota” a recarsi dall’imprenditore. L’obiettivo era «sollecitarlo a mandare un “contributo per i carcerati” del Comune di Mileto».

Pertanto, scrivono gli investigatori, per come si è «ampiamente illustrato, Giuseppe Mazzeo, con la stessa contiguità mostrata già da altri imprenditori, ha consapevolmente e volontariamente rivolto a proprio profitto l’essere venuto in relazione con il sodalizio mafioso. Entrando consapevolmente e volontariamente in un sistema illecito di esercizio dell’impresa. Traendo il beneficio di assicurarsi illegalmente una posizione dominante per i lavori di manutenzione degli impianti di illuminazioni e idrici nella provincia di Vibo Valentia a scapito della concorrenza».

APPALTI E POLEMICHE A VIBO, I PRECEDENTI

Non è, tuttavia, la prima volta che il Comune dà in appalto lavori ad aziende finite in inchieste giudiziarie, colpite da interdittive o menzionate nelle relazioni prefettizie di scioglimento di alcuni enti locali del territorio (la ditta “Macrì Rocco”, di Soriano, in occasione dei lavori di riapertura della strada di Longobardi, oppure la Eco Triparni Srl).

L’ultimo in ordine di tempo è il caso dell’impresa alla quale sono stati affidati i lavori per l’importo di circa 400mila euro per la realizzazione della Cittadella dello sport a Vibo Marina. Tale ditta, anche questa di Soriano, è infatti finita nella relazione della Commissione di accesso agli atti che ha portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose degli organi elettivi del Comune di Soriano. Essa sarebbe gestita dal padre del titolare. Ovvero da una persona che in precedenza è stata destinataria di un’interdittiva antimafia per la propria impresa, e il cui figlio è nipote di un ex sorvegliato speciale tra l’altro cognato di una consigliera di minoranza al Comune di Vibo.

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