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Il tribunale di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – E’ iniziato stamane nell’aula bunker del nuovo Tribunale di Vibo Valentia il maxiprocesso al clan Mancuso di Limbadi nato dalle operazioni antimafia “Black money”, “Purgatorio” ed “Overseas”, poi riunite in un unico troncone processuale. Ventiquattro gli imputati.
A presiedere il Collegio di uno dei più importanti processi contro la ‘ndrangheta del Vibonese è stata chiamata il giudice catanzarese Maria Carla Sacco, attesa l’incompatibilità del giudice vibonese Lucia Monaco che in veste di gip lo scorso anno aveva convalidato i fermi dell’operazione “Black money”.

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Associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, usura, estorsioni, danneggiamenti, riciclaggio e detenzione di armi i reati, a vario titolo, contestati agli imputati. Fra loro i boss Antonio e Pantaleone Mancuso, Agostino Papaianni, Giovanni Mancuso, Giuseppe Mancuso e gli imprenditori vibonesi Antonio Prestia, Antonino e Nicola Castagna.
Il giudice Maria Carlo Sacco, gip distrettuale che si è occupata dei più delicati procedimenti di criminalità organizzata del distretto di Catanzaro, ed in passato anche pm della Procura catanzarese, è nota nel Vibonese per essere stata il gip che il 22 agosto del 2000 firmò la storica ordinanza di custodia cautelare dell’operazione antimafia “Genesi” che portò in carcere 46 affiliati ai clan Mancuso, Soriano, Prostamo e Galati. Il maxiprocesso riprenderà il 22 maggio con le eccezioni preliminari dei difensori degli imputati.

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