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Un'aula di tribunale

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VIBO VALENTIA – La Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto il 38enne Francesco Fortuna, di Sant’Onofrio, dall’accusa di concorso nell’omicidio, aggravato dall’agevolazione alla cosca di ‘ndrangheta dei Bonavota di Sant’Onofrio, nel Vibonese, ai danni di Domenico Di Leo.

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Il processo in primo grado si è svolto con rito abbreviato e l’imputato era stato condannato a 30 anni di reclusione. Domenico Di Leo è  stato ucciso nel 2004 a Sant’Onofrio all’età di 47 anni a colpi di fucile e kalashnikov. Il delitto, secondo le indagini, sarebbe maturato al culmine di contrasti sulle modalità di gestione dell’area industriale del comune di Maierato, centro limitrofo a Sant’Onofrio, entrambi comuni confinanti con Vibo Valentia.

Determinante per le indagini era stato l’apporto del Ris di Messina. Ad accusare Francesco Fortuna, anche il nuovo pentito vibonese Andrea Mantella che aveva confessato di aver fatto parte del commando. Fortuna è stato difeso dagli avvocati Sergio Rotundo e Salvatore Staiano. Si tratta di uno degli omicidi più efferati compiuti negli ultimi anni nel Vibonese.

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