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Il tribunale di Monza

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VIBO VALENTIA – Il Tribunale di Monza ha revocato la misura della sorveglianza speciale ad Alfonso Cuturello, 31 anni, di Nicotera, accogliendo, così, la richiesta avanzata dal suo legale di fiducia, l’avvocato Patrizia Nero, del Foro di Vibo. Il giovane era stato tratto in arresto nel marzo del 2015 nell’ambito dell’operazione “Car Wash”, finalizzata a sgominare tre sodalizi dediti al traffico di droga in Lombardia ma con base Vibo Valentia.

E Cuturello era colui il quale gestiva l’autolavaggio “Car Wash” di Limbiate, ritenuto uno dei centri di stoccaggio dello stupefacente. In tutto 29 persone erano finite nella rete della Dda di Milano.

Nel corso degli anni, l’avvocato Nero si è vista accogliere per il proprio cliente prima l’istanza di trasferimento dalla Casa Circondariale di Voghera alla quella di reclusione di Milano “Opera”, quella di declassificazione dal regime AS3 al comune, successivamente la revoca della misura custodiale con quella dell’affidamento in prova ai servizi sociali, attualmente in atto, e, infine, quella dell’ulteriore revoca della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel luogo di dimora (Bovisio Masciago, nella provincia di Monza-Brianza) per la durata di tre anni.

E proprio su quest’ultimo punto il Tribunale lombardo ha rilevato come l’indagato abbia sempre assunto un comportamento corretto sia durante la detenzione in carcere che in quella domiciliare.

Lo stesso ha anche partecipato, con esito positivo, alle attività lavorative e scolastiche svoltesi presso la casa circondariale di “Opera” – conseguendo, peraltro, il certificato di abilitazione all’utilizzo del defibrillatore semi-automatico esterno – assumendo l’incarico di responsabile di 1° e 2° reparto della Commissione detenuti. Anche durante i domiciliari non sono mai state rilevate violazioni delle prescrizioni imposte.

Ad avere un peso decisivo sull’esito della richiesta avanzata dall’avvocato Nero, anche il parere favorevole espresso dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. Pertanto, il Tribunale ha rilevato come «la difesa abbia offerto argomenti concreti a sostegno dell’effettiva rescissione dei legami di Cuturello con il proprio passato criminale che, in precedenza, aveva giustificato la misura cautelare.

Per altro verso, deve darsi atto della circostanza di come gli elementi positivi posti a fondamento del giudizio di prevenzione fossero legati a vicende notevolmente risalenti nel tempo e intervallate da un lungo periodo di detenzione carceraria che pare aver avuto un reale effetto rieducativo.

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