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La ricostruzione dell'omicidio

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VIBO VALENTIA – Subito a dibattimento senza passare dal filtro dell’udienza preliminare. Questa la decisione assunta dal gip Giulio De Gregorio nei confronti di Saverio Ramondino, attualmente detenuto con l’accusa di aver ucciso il 45enne Francesco Fiorillo, e di Arcangelo Michele D’Angelo, ritenuto suo complice.

I fatti si sono svolti nel dicembre del 2015 in una stradina sita nei pressi della stazione ferroviaria di Vibo-Pizzo. Il magistrato ha quindi fissato la data della prima udienza dibattimentale per i due giovani di Piscopio al 24 ottobre prossimo. Entrambi, tuttavia, potranno decidere se optare per il giudizio abbreviato e avranno 15 giorni di tempo per farlo.

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Intanto, la prima sezione penale della suprema Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza emessa proprio nei confronti di Ramondino accogliendo, in tal modo, la richiesta avanzata dall’avvocato Francesco Sabatino e del collega Francesco Lojacono i quali avevano segnalato l’inattendibilità delle dichiarazioni di Antonio Zuliani (già condannato in un altro filone a 14 anni) oltre alla mancata indicazione, per il proprio assistito, di uno specifico ruolo nell’omicidio.

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Tali rilievi già sostenuti dall’avvocato Sabatino dinanzi al Riesame erano stati oggetto di una ordinanza oggi annullata dalla suprema corte che ha disposto un nuovo giudizio per Ramondino che dunque potrebbe riacquistare a breve la libertà. Non sono mai stati realmente chiariti i motivi che hanno portato all’uccisione del 45enne di Piscopio la sera del 15 dicembre del 2015 a colpi di pistola. La vittima era scesa dalla propria auto per aprire un cancello quando venne freddata da due individui.

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