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Le manifestazioni dopo l'omicidio del migrante

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VIBO VALENTIA – Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha scarcerato e mandato agli arresti domiciliari Antonio Pontoriero, 45 anni, di San Calogero che mercoledì 11 novembre è stato condannato a 22 anni di reclusione per l’omicidio volontario di Soumaila Sacko, il migrante e sindacalista dell’Usb ucciso a colpi di fucile il 2 giugno 2018 nel Vibonese nell’area dell’ex fornace “La Tranquilla”.

I giudici hanno accolto l’appello presentato dagli avvocati Francesco Muzzopappa e Salvatore Staiano.

Analoga istanza di scarcerazione era stata rigettata dalla Corte d’Assise di Catanzaro a cui hanno poi fatto appello al Riesame i difensori. L’omicidio di Sacko Soumaila, padre di una bambina di cinque anni, aveva suscitato un’ondata di indignazione in tutta Italia.

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Il ragazzo si era recato in bicicletta da San Ferdinando nell’area dell’ex Fornace di San Calogero per prelevare delle vecchie lamiere. L’omicida sparò ritenendo l’area di sua proprietà, pur non avendone alcun titolo. A Rosarno e San Ferdinando, nel Reggino, il ragazzo quale attivista del sindacato Usb, era sempre in prima fila nel difendere i diritti dei lavoratori.

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