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Il tribunale di Vibo Valentia

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Una guerra tra Pompe Funebri nel vibonese si chiude con l’intervento del tribunale di Vibo Valentia. I giudici hanno assolto il titolare di una ditta di pompe funebri dall’accusa di falso. Accusa legata alla denuncia di un concorrente che contestava un funerale fatto senza autorizzazioni

ACQUARO – Una vicenda giudiziaria che si trascina dal 2018 e che ha visto la conclusione nella giornata ieri. A finire a processo, con l’accusa di falso materiale e falso ideologico, un imprenditore del luogo, Pietro Crupi, 59 anni. L’uomo, titolare dell’omonima impresa funebre ha incassato un verdetto assolutorio per entrambe le contestazioni. Decisione in accoglimento delle richieste avanzate dai suoi legali di fiducia, gli avvocati Rocco Barillaro e Francesca Scolieri. L’Ufficio di procura aveva chiesto la pena ad un anno.

L’imputato aveva subìto la denuncia da un socio di una ditta concorrente di Dasà. La contestazione era di aver espletato, nell’anno 2018, il servizio funebre di M.M.S. senza essere in possesso delle prescritte autorizzazioni. Le accuse, che non si limitavano a sostenere la presenza di mere irregolarità formali, evidenziavano, a detta della parte denunciante, palesi violazioni alla normativa vigente»,

GUERRA TRA POMPE FUNEBRI, SUBISCE LA DENUNCIA DA UNA CONCORRENTE MA VIENE ASSOLTO

Tuttavia erano state ritenute dalla difesa “gravi ed infamanti per chi, come il signor Crupi, ha sempre svolto il proprio lavoro con dedizione e professionalità. A seguito della denuncia sporta, l’imprenditore ha dovuto suo malgrado ricoprire la veste di imputato ed è stato chiamato a difendersi in sede penale dalle infamanti accuse mosse a suo carico. Anni di preoccupazioni e di ansie, pur consapevole, in cuor suo, di non aver commesso, a differenza di quanto prospettato dal suo denunciante, alcun tipo di reato – hanno commentato i due legali – Fortunatamente, nella giornata di ieri, all’esito della rituale camera di consiglio, il Tribunale di Vibo Valentia, nella persona del giudice monocratico Luppino, ha provveduto a restituire dignità e onorabilità al necroforo di Acquaro”.

Nel corso della discussione, la difesa è riuscita a dimostrare la totale infondatezza delle accuse mosse nei confronti del proprio assistito che è stato, come detto, assolto con formula ampia. «Un  verdetto che chiarisce una volta per tutte i contorni di una vicenda tanto delicata quanto desiderosa di giustizia», hanno commentato infine gli avvocati di Crupi.

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