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La sentenza del gup nel troncone in abbreviato di “Rinascita 3-Assocompari” sui clan vibonesi e gli affari in Europa: due condanne, due assoluzioni e una prescrizione


VIBO VALENTIA – Si è definito il troncone in abbreviato del processo scaturito dall’indagine antimafia “Rinascita 3-Assocompari” che mira a far luce sul giro di affari della ’ndrangheta, in Ungheria e in altri Paesi Europei. Secondo l’accusa, la ‘ndrangheta era impiegata in società per riciclare il fiume di denaro provento delle attività illecite che, ripulito, era reinvestito in immobili, ville di lusso, yacht. Affari da milioni di euro, che coinvolgono diversi esponenti considerati vicini al clan Bonavota di Sant’Onofrio, molti di quali già rinviati a giudizio e accusati a vario titolo di associazione mafiosa, riciclaggio internazionale, truffa e trasferimento di valori.

Il gup distrettuale di Catanzaro, Sara Merlin ha emesso due condanne, altrettante assoluzioni e un non luogo a procedere per intervenuta prescrizione a seguito della caduta delle aggravanti mafiose. La Dda del capoluogo di regione, nella persona del pm Antonio De Bernardo, al termine della requisitoria, aveva chiesto tre condanne e due assoluzioni.
La penale responsabilità è stata riconosciuta dal giudice per Giuseppe Fortuna detto Peppe (47 anni) di Sant’Onofrio a 5 anni e 10mila euro di multa; per Giuseppe Fortuna, detto Pino, 61 anni, di Vibo Valentia, a 4 anni e 8mila euro di multa, entità aderenti alle richieste della pubblica accusa. Assoluzione invece a carico di Giuseppina De Luca, di Vibo Valentia, (2 anni e 2mila euro di multa era stata la richiesta della Dda) e per Erika Ventrice, di Vibo, in linea con le richieste della Dda. Esclusione dell’aggravante mafiosa con l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione, è stato il verdetto per contestata a Vincenzo Barba, di Filogaso, anche in questo caso in linea con le determinazioni dell’accusa.

RINASCITA 3, LE CONDANNE IN ABBREVIATO IN ATTESA DEL PROCESSO ORDINARIO

Il filone in ordinario – che si celebra presso il palazzo di giustizia di Vibo – vede imputate 17 persone. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione di tipo mafioso, riciclaggio internazionale aggravato, trasferimento fraudolento di valori aggravato dalle modalità mafiose, truffa internazionale aggravata, ricettazione, reati in materia di navigazione. Il collegio di difesa era rappresentato dagli avvocati Giovanna Fronte (difensore della Ventrici), Giosuè Monardo (per la De Luca), Giuseppe Di Renzo (per Barba), Antonio Galati (per Fortuna cl.’63) e Tiziana Barillaro col collega Sergio Rotundo (per Fortuna cl.’77).

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