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Un piano criminale fallito grazie all’intervento della polizia: importare in Italia una partita di 1500 chilogrammi di cocaina proveniente dal Sud America. La droga, suddivisa in 50 casse, in un primo momento doveva essere trasportata via aerea dall’Ecuador; poi, saltata la prima trattativa, stipata dentro a container su alcune motonavi. Questo piano aveva la sua base logistica a Bologna, per la presenza di membri della ‘ndrangheta vibonese. A conclusione delle indagini, partite nel luglio 2010, condotte dalla squadra mobile di Bologna e coordinate dalla locale Dda, il gip ha emesso 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Eseguiti quattordici arresti tra l’Italia (nove), la Spagna (quattro) e l’Austria (uno).

In manette sono finiti dodici italiani, un colombiano e un tedesco. I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e tentativo di importazione di 1500 chilogrammi di cocaina con arrivo previsto in Slovenia e successivo trasferimento sul territorio nazionale. Al vertice dell’associazione criminale calabrese operante nel capoluogo emiliano è risultato essere Francesco Ventrici, 38 anni di San Calogero (Vibo Valentia) ritenuto dagli investigatori affiliato al clan calabrese Mancuso di Limbadi e già noto per precedenti indagini sul traffico internazionale di sostanze stupefacenti e riciclaggio condotte dalla dda di Bologna e Catanzaro. Ventrici ha ricevuto la misura cautelare in carcere perchè fu arrestato lo scorso 26 gennaio dai carabinieri nell’ambito dell’operazione «Decollo Ter» contro il narcotraffico. Base logistica delle operazioni criminali era la villa del 38enne calabrese a Bentivoglio, nel bolognese.

Un immobile sequestrato dalla polizia insieme ad altri beni nell’aprile scorso. Dalle indagini è emerso che il Ventrici operava avvalendosi di complici che vivevano a Bologna e provincia, in Calabria, Abruzzo, Veneto, Spagna, Austria e Sudamerica, provvedendo ad impartire direttive, organizzare incontri nella propria villa, mantenere per interposta persona i contatti con i fornitori esteri, gestire l’impiego dei capitali e dei mezzi necessari. Si avvaleva, rivelano gli investigatori, di una serie di fidati collaboratori (alcuni anche incensurati) che si interfacciavano con i narcotrafficanti in Colombia e con i contatti in Spagna.

Si è calcolato che solo per organizzare il trasporto (poi sfumato) della cocaina furono spesi 1milione e mezzo di euro. La droga sarebbe dovuta partire dall’aeroporto internazionale di Quito in Ecuador per poi arrivare in Slovenia. Il carico sarebbe stato prelevato dai calabresi e portato a Giulianova (Teramo) per essere, infine, custodito in una villa nella disponibilità di due complici (tra gli arrestati) addetti allo stoccaggio. Tale piano subì un rallentamento nel dicembre scorso per le titubanze del pilota-complice (un tedesco di 45 anni, Michael Kramer, arrestato a Gratz in Austria). Seguì, a fine dicembre, una riunione nella villa del Ventrici e si decise di modificare il progetto iniziale, seguendo la linea del pilota, trasportando, cioè, lo stupefacente in tre distinte tappe. Ma l’arresto dello stesso Ventrici, nel gennaio scorso, portò ad un ulteriore stop delle trattative che, tuttavia, ripresero intorno a marzo.

Questa volta il progetto era di caricare la cocaina su delle motonavi dentro a container che trasportavano carichi leciti. Vista la pericolosità del gruppo criminale, investigatori ed inquirenti, hanno deciso di intervenire con l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere e con i mandati di arresto europei. Sono finiti in manette, oltre a Ventrici e Kramer, anche i calabresi Antonio Grillo detto ‘il bisonte’, di Tropea; Angelo Mercuri, di San Calogero (VV); Italo Iannello, di Vibo Valentia; Giuseppe Pedullà, di Rosarno; Ferdinando Zappia, di Vibo Valentia. Gli altri arrestati sono Antonio Pastror Chavarro, colombiano residente in Spagna; Marco di Maurizio di Giulianova; Claudio Zippilli di SantòOmero (Te); Giuseppe Corsini di S.Giovanni in Persiceto; Vicente Mari, svizzero residente a S.Vincenzo di Galliera (Bo); Nicolò Terlizzi Cataldo barese di nascita e residente in Spagna; Paola Boselli, nata a Cento (Fe) e residente in Spagna. Ancora ricercate due persone ritenute membri dell’associazione.

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