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Il luogo dell'omicidio di Domenico Antonio Valenti

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SAN CALOGERO (VIBO VALENTIA) – Nuovi risvolti nell’indagine per l’omicidio di Domenico Antonio Valenti, 74 anni, ucciso a ferragosto del 2016 a San Calogero (LEGGI LA NOTIZIA).

A distanza di tre anni, infatti, i Carabinieri hanno arrestato un imprenditore, Salvatore Barone, 29 anni, accusato di aver preso parte all’omicidio in quanto guidava l’auto su cui viaggiava Cosma Damiano Sibio.

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Secondo l’accusa, infatti, aveva aiutato il suocero, Cosma Damiano Sibio, 52 anni, già condannato per l’omicidio in appello ad una pena di 12 anni, contri i 16 del primo grado nel processo celebrato con il rito abbreviato, nella realizzazione del delitto.

Per Sibio, la Corte di Assise d’Appello di Catanzaro escluso le aggravanti della futilità dei motivi e della premeditazione nel delitto e concesso le attenuanti generiche. Era stata accolta nello specifico l’attenuante della provocazione perl’imputato che dopo l’omicidio si era subito consegnato ai carabinieri. Ad avviso della difesa, l’azione di Sibio sarebbe stata una reazione alle ritenute ingiustizie patite nel tempo da parte di Valenti (in particolate rancori legati ai confini di alcuni terreni in località San Pietro di San Calogero) che, al momento dell’uccisione, si trovava a bordo della sua auto, quando venne affiancato dal 52enne che gli sparò con una pistola calibro 9×21. 

 Raggiunto al torace e in altre parti del corpo, il 74enne morì sul colpo.

I Carabinieri della Compagnia di Tropea hanno eseguito una misura cautelare in carcere emessa dal gip nei confronti del giovane imprenditore edile di San Calogero ed hanno anche denunciato in stato di libertà la moglie di Barone e figlia di Sibio, Natalina Lorella, e la madre della donna, Antonella Restuccia, con l’accusa di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento personale.

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