Sullo sfondo il portone socchiuso di palazzo Gagliardi, con una persona in procinto di varcarlo, al cui interno è stata organizzata la festa
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La Polizia Municipale di Vibo ha avviato indagini su un presunto party abusivo all’interno di uno dei palazzi storici di proprietà del Comune. La festa non sarebbe infatti stata autorizzata e ha visto la presenza di musica e attività di catering, proprio mentre nel piazzale esterno si stava celebrando un evento sulla legalità promosso da Libera. Gli interessati avrebbero precisato che si trattava di un convegno della Pro loco ma per gli inquirenti la spiegazione non convince
VIBO VALENTIA – Pur essendo, l’imponente portone socchiuso, ad occhi attenti non è sfuggita la scena che si stava consumando oltre la soglia in un affollato sabato sera nel centro storico cittadino, e che inevitabilmente ha fatto sorgere molti interrogativi; tutto è stato più chiaro nel momento in cui sono arrivati sul posto gli agenti della Polizia Municipale di Vibo Valentia per stabilire cosa stesse accadendo all’interno di uno degli edifici più iconici della città capoluogo, il settecentesco ed elegante Palazzo “Gagliardi”, di proprietà comunale, solitamente utilizzato per convegni, mostre ed altri eventi culturali e politici, nonché sede, data in gestione dall’ente locale, della Pro loco, del Cev (Centro editori vibonesi) e dell’Istituto di Criminologia.
E col passare dei minuti si è scoperto che tutta quella gente presente proprio nella sala dell’associazione turistico-culturale e nell’attiguo androne stava partecipando ad una festa privata. Il problema è che, per come riferiscono fonti autorevoli del Comune di Vibo, non è pervenuta alcuna richiesta in tal senso presso gli uffici del municipio e pertanto l’evento – salvo prove contrarie – è da considerarsi abusivo.
STUPORE AL COMUNE PER LA NOTIZIA DEL PARTY ABUSIVO
Pleonastico affermare che a Palazzo Luigi Razza la notizia è stata accolta con stupore e c’è chi si è chiesto, per l’appunto, com’è stato possibile che si sia utilizzato un bene comunale per un evento che di pubblico aveva ben poco, anzi nulla. E c’è anche chi ha fatto notare un particolare stridente: mentre nel piazzale esterno del palazzo era in corso una iniziativa di “Libera” sulla legalità in previsione della marcia del 21 marzo prossimo, a pochi metri di distanza, divisi dal portone, si stava invece consumando un presunto episodio di illegalità.
CHI HA AUTORIZZATO L’EVENTO NEL PALAZZO STORICO?
È stata una iniziativa della Pro loco che ha ceduto a terzi uno spazio che, sì, ha in gestione, ma comunque di proprietà altrui, vale a dire il Comune? Oppure è stata una iniziativa autonoma degli organizzatori della festa? Ad ogni modo, chiunque abbia autorizzato quell’evento sarà adesso compito della polizia locale, guidata dal comandante Michele Bruzzese, stabilirlo.
A quanto risulta, gli interessati avrebbero riferito che si trattava di un convegno organizzato da un esponente della Pro loco a seguito del quale si era organizzato un rinfresco da parte dell’attività di ristoro attigua allo storico edificio, ma tale spiegazione non avrebbe convinto gli investigatori sia per via dell’assenza di annunci dell’appuntamento (sui social o sugli organi di informazione) sia per via della presenza della musica e di persone in abiti eleganti. Pertanto, gli agenti hanno proceduto a redigere una relazione di servizio inoltrandola all’amministrazione municipale che dovrà adesso stabilire il da farsi.
Ma è davvero possibile che al Comune di Vibo nessuno sapesse del party abusivo? Sembra proprio di sì, non si spiegherebbe altrimenti l’invio dei vigili urbani a controllare e poi relazionare.
POSSIBILI STRASCICHI AL COMUNE DI VIBO
Molto probabilmente la questione avrà strascichi anche sotto l’aspetto politico, visto che già ieri la notizia è girata per i corridoi del municipio, con alcuni esponenti della maggioranza che hanno manifestato un forte disappunto per quanto avvenuto. “Ciò che è avvenuto è totalmente assurdo, incredibile”, hanno commentato alcuni consiglieri comunali visibilmente contrariati: “Palazzo Gagliardi è un bene di proprietà comunale e nessuno può decidere di destinarlo ad un evento senza una apposita richiesta agli uffici dell’Ente. E la cosa è ancor più grave perché si è trattato di una festa privata con tanto di catering e musica”.
PRIMA DI VIBO, IL PRECEDENTE DEL PARTY ABUSIVO A REGGIO
Se confermata l’assenza di richieste e autorizzazioni, la vicenda, insomma, rivela delle assonanze con quella avvenuta nel 2019 a Reggio Calabria quando una festa di 18 anni, quindi anche questa privata, si svolse all’interno del Castello Aragonese, episodio che suscitò molto clamore nella città dello Stretto e sfociato poi in un procedimento penale.
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