2 minuti per la lettura
A Zungri, si sono svolti i funerali del 68enne Domenico “Mimmo” Pugliese, farmacista ed ex consigliere comunale.
ZUNGRI (VIBO VALENTIA) – Sicuramente era un combattente. In ogni battaglia politica o civile in cui si cimentava, ci si buttava a capofitto. A volte ne usciva deluso o scottato, ma da ogni sconfitta si rialzava più forte di prima. Sempre pronto a rimettersi in gioco, sempre pronto a metterci la faccia.
Domenico – Mimmo per gli amici – Pugliese era così: un generoso. E lo è stato fino all’ultimo. Fino a domenica scorsa, quando una complicazione respiratoria se lo è portato via all’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro. Aveva 68 anni. Profondamente prostrati dal dolore i suoi affetti più intimi: la moglie Pina Vinci, i figli Elisa (con il marito Adriano Ienco), Agostino e Giuseppe, la sorella Maria con il marito Giuseppe Cimadoro.
I FUNERALI A ZUNGRI DI MIMMO PUGLIESE
Ma ieri pomeriggio, 21 maggio 2025, ai funerali, celebrati al Santuario Maria Santissima della Neve c’era tanta, tantissima gente. L’intera comunità si è stretta attorno alla famiglia e ai numerosi amici giunti a Zungri per tributare l’ultimo saluto a una persona perbene. A un uomo giusto, dal grande cuore, che sapeva dare tutto se stesso a chi gli voleva bene, senza mai chiedere nulla in cambio. Farmacista a Zaccanopoli, consigliere comunale di minoranza durante l’amministrazione guidata da Tino Mazzitelli, si è candidato più volte a sindaco, senza mai riuscire a spuntarla. Ma è nella coerenza che Mimmo ha trovato il tratto più forte del suo impegno civile.
Per un periodo esponente dell’Udeur, si era poi avvicinato al Partito Democratico, militando sempre nell’area del centrosinistra. Se ne va un uomo che ha amato la sua terra come si ama un figlio: senza riserve, senza condizioni. Mimmo ha combattuto per la sua comunità con l’anima nuda, mettendoci sempre il cuore prima delle parole, la presenza prima delle promesse. Oggi Zungri perde una voce libera, una coscienza vigile, una carezza che sapeva farsi pugno quando serviva lottare. Ma l’eredità che lascia non muore: è nei gesti, nei sorrisi, nella memoria viva di chi lo ha conosciuto. Perché chi vive per gli altri, non muore mai davvero. Ciao Mimmo.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA