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L'uomo rimasto a terra dopo l'aggressione a Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – «Ci sono loro ma ci siamo soprattutto noi, il territorio vibonese non è disposto a correre il rischio di fare passi indietro nel difficile e complesso percorso del riscatto e della rinascita. Quanto è accaduto lo scorso sabato a Vibo Valentia è di una brutalità inaudita. Espressione di una precisa mentalità che affonda le radici nella sottocultura della violenza, dell’omertà e della legge del più forte».

E’ quanto si legge in una nota del Coordinamento provinciale Libera Vibo Valentia che ha organizzato un sit in per sabato prossimo per dire no alla violenza, dopo il ferimento avvenuto nella serata di sabato scorso nei luoghi della movida cittadina.

«Viviamo in contesti complessi – prosegue la nota – in cui, purtroppo, troppo spesso sono i nostri giovani a divenire attori di fatti di sangue, affascinanti da un mondo criminale che risolve le controversie con la sola legge del sangue e delle armi. Siamo consapevoli che vi è la necessità di interrogarci come educatori, come istituzioni, come attori del sociale, come genitori ma, ancor prima, come cittadini e cittadine su che tipo di presente vogliamo vivere e che futuro vogliamo costruire per le generazioni che verranno. C’è il rischio che fatti come questi possano passare in sordina, normalizzando ciò che normale non è, abituandoci a questo tipo di notizie di cronaca che finiscono inevitabilmente per alimentare un silente senso di rassegnazione. Questo non può avvenire. E’ necessario essere sentinelle attente a difesa dei nostri luoghi, ritrovarci ed alimentare la nostra speranza, è necessario rispondere alla sottocultura della violenza con la voce del rispetto e della responsabilità, perché crediamo fermamente che la nostra città debba avere un futuro scevro dai disvalori di una mentalità ‘ndranghetista e che spetti a ciascuno di noi fare la propria parte affinché ciò avvenga. Le forze dell’ordine e gli inquirenti hanno fatto il loro lavoro ma il cambiamento è un processo lungo che ha bisogno di ciascuno di noi: riprendiamoci le nostre piazze, non possiamo vivere nella paura».

«Abbiamo deciso, dunque, di indire un sit-in per sabato 23 ottobre alle ore 18,30 in piazza XXIV maggio. Vogliamo dare seguito alle parole forti e chiare del procuratore Falvo e del colonnello Capece, pertanto, lanciamo un appello rivolto a tutto il territorio vibonese per ribadire, ancora una volta, da che parte stiamo e far sentire la nostra voce, una voce di libertà che sovrasti il rumore degli spari».

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