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SERRA – E’ della “città della Certosa”, il 38enne che l’altro ieri, intorno all’ora di pranzo, ha salvato una donna dalla furia omicida del compagno in provincia di Milano. L’eroe è Antonio Franzé, un lavoro da operaio a Castano Primo, un comune vicino al luogo in cui si è consumata la tragedia. L’uomo, originario di Serra San Bruno, si stava preparando per andare al lavoro quando è stato allertato dalle urla della ragazza.

Ma facciamo un passo indietro: una coppia colombiana, 42 anni lui, 36 lei, viveva in un appartamento condiviso con la sorella della donna e con il marito di lei, una guardia giurata, a San Giorgio su Legnano, in provincia di Milano. Dopo l’ennesima lite l’uomo ha puntato la pistola, alla vista dell’arma la donna ha provato a scappare dal balcone calandosi in quello di un alloggio sottostante dove abita Antonio Franzè. Dal piano superiore il 42enne ha sparato almeno due colpi e ha colpito all’addome la compagna. Poi si è puntato la pistola alla testa e si è tolto la vita.

 A raccontare quegli attimi concitati è lo stesso protagonista della vicenda. «Ho sentito urlare, sono arrivato sul pianerottolo e l’uomo mi ha puntato la pistola: “Non sono cose che ti riguardano”, mi ha detto. Allora sono sceso subito e ho chiamato i carabinieri», racconta l’operaio al “Corriere della Sera”. I carabinieri arrivano, ma non fanno in tempo. La donna sta cercando di scappare dal 42enne sul balcone. «Lui la teneva per i capelli. Lei è saltata dalla ringhiera pur di salvarsi la vita».

A quel punto Antonio Franzé l’afferra e la porta sul suo balcone in braccio. Ma l’uomo punta la pistola in basso e spara tre colpi. Uno raggiunge la donna all’addome, con Franzé che la porta dentro casa dove verrà soccorsa dall’ambulanza: «Ero sul balcone, lei si è lanciata, l’ho presa e me la sono portata in casa. Avevo la ragazza in braccio, lui si è sporto dalla ringhiera e ha sparato, l’ha colpita».

«Paura? Non ricordo ancora bene quello che è successo, sono ancora confuso per tutto quello che è successo. Ho agito d’istinto, senza pensare, molto probabilmente senza il mio intervento non ce l’avrebbe fatta», dichiara ancora Franzè.

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