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VIBO VALENTIA – È costata cara la messa di domenica delle Palme a Filadelfia per le persone che vi hanno preso parte (LEGGI LA NOTIZIA). Sì, perché il sindaco della cittadina, Maurizio De Nisi, molto contrariato per l’episodio, ha fatto scattare le sanzioni da 400 euro notificate agli interessati ai quali viene contestata la violazione delle restrizioni imposte dal Governo per contenere il rischio contagio da Coronavirus.

A denunciare l’episodio era stato, lo scorso 6 aprile, lo stesso Comune con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook (LEGGI LA NOTIZIA). Scattata l’indagine, gli agenti della Polizia municipale hanno provveduto ad identificare tramite i filmati che hanno fatto il giro del web i fedeli che hanno partecipato alla messa.

I fedeli sanzionati sarebbero una ventina e la notizia è stata confermata dalla stessa Amministrazione Comunale che sulla propria pagina Facebook ha sottolineato: “Le autorità di Polizia municipale hanno adottato tutti i provvedimenti previsti dai Decreti ministeriali per il contenimento del Covid-19”.

Ma i problemi per i fedeli e per tutti coloro che hanno preso parte alla funzione non sono certo finiti qui. Sì perché quelle immagini sono arrivati agli occhi del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Vibo, guidato da Antonio Demonte, il quale ha «disposto – è stato reso noto – l’immediata messa in quarantena per tutti, parroco compreso». E così, oltre alla sanzione pecuniaria per tutti è stato fatto divieto di uscire di casa per le prossime due settimane.

Nel frattempo, non si sono registrati nuovi contagi nel territorio mentre viene attentamente monitorata la situazione di Pizzo Calabro, teatro dell’ultimo caso in ordine di tempo. Sono stati effettuati numerosi tamponi sia nei confronti della donna risultata positiva che verso alcune persone che hanno avuto contatti con lei nel corso di questi ultimi sette giorni. Attualmente la situazione sembrerebbe sotto controllo.

Spostandoci poi nelle territorio Serre, hanno fatto ritorno a casa tre pazienti di Fabrizia ricoverati fino a ieri nel reparto di Malattie infettive che sono stati egregiamente seguiti dall’equipe guidata dal primario Franco Brogna. Naturalmente non si tratta di persone guarite ma di pazienti per i quali non si è più resa necessaria la loro presenza presso l’ospedale del capoluogo di provincia. E chiaro che resteranno in quarantena e continueranno ad essere costantemente monitorati.

Infine, a Vibo è stata avviata una raccolta fondi in memoria della prima vittima di coronavirus della città, l’architetto Antonio Silipo. A farlo sono stati gli amici della figlia Paola che, appoggiandosi alla giovane Ilenia Iannello, promotrice di una iniziativa più ampia, hanno donato 750 euro da destinare all’ospedale di Vibo. Un gesto nobile per ricordare una delle migliaia di vittime di questa pandemia.

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