X
<
>

Gli uffici dell'Asp di Vibo Valentia

Condividi:
2 minuti per la lettura

VIBO VALENTIA – «Nelle ultime 24 ore sono giunte numerose persone alla postazione di Moderata Durant, a Vibo, pensando, erroneamente, che quelle in provincia fossero chiuse. Nulla di tutto ciò. Però noi ci siamo ritrovati ad operare in situazione di emergenza». È lo sfogo di un operatore della Guardia medica del capoluogo che, al pari dei colleghi, ha trascorso momenti di concitazione a causa del riversarsi di numerosi utenti presso il presidio cittadino. Gente proveniente da diversi centri della provincia.

Il caso nasce da indiscrezioni secondo le quali molte Guardie mediche del territorio sarebbero state chiuse per mancanza di personale. In realtà questo avrebbe riguardato solo un numero esiguo, ma tanto è bastato per far scattare spostamenti in massa.

«Tantissime persone si sono recate a Vibo perché non al corrente che potevano appoggiarsi alle postazioni limitrofe ai centri in cui il servizio era stato sospeso – aggiunge il sanitario – che sono funzionanti seppur a scartamento ridotto».

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd, Luigi Tassone che ha chiesto ed ottenuto rassicurazioni dall’Asp: «Avendo appreso da organi di stampa dei disagi concernenti il servizio di guardia medica nel Vibonese, e segnatamente nella Costa degli Dei, mi sono attivato presso il Dipartimento competente per comprendere i motivi della problematica. L’Asp ha comunicato che non è stato avviato alcun processo di razionalizzazione o ridimensionamento, ma che le temporanee difficoltà sono dovute a situazioni contingenti alle quali si sta cercando di far fronte con la collaborazione dei medici in servizio nei territori interessati. Le temporanee chiusure, che sono comunque da considerarsi come gravi disagi, sono, secondo quanto assicurato, nello specifico dovute a carenza di medici e non a decisioni circa la chiusura definitiva delle relative postazioni».

Ad ogni modo, Tassone invita su questo argomento a mantenere alta l’attenzione «perché si tratta di diritti fondamentali ed in caso dell’insorgere di elementi non positivi, allo stato comunque non riscontrabili, dovrà certamente essere discusso ogni aspetto nella Conferenza dei sindaci».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE