X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

SAN NICOLA DA CRISSA (VIBO VALENTIA) – Il green pass ormai è documento essenziale per la vita quotidiana di una persona, ma il sistema informatico italiano fa acqua da tutte le parti e i disagi sono numerosi. Uno su tutti è il caso di un cittadino sannicolese che lo scorso 23 aprile è stato ricoverato alla “Jazzolino” di Vibo Valentia per Covi-19 e dichiarato guarito con tanto di certificato il 4 maggio.

Nei giorni scorsi, viste le nuove norme per l’utilizzo del Green pass, si è collegato alla piattaforma per richiedere l’authcode, ma non avendo i codici del certificato di guarigione (Nucg), né il codice univoco nazionale del tampone molecolare (Cun) non le è stato possibile completare la richiesta. Nei referti a lui consegnati tutti i codici riportati non sono validi, tanto che il sistema indica come errore il mancato inserimento dei dati da parte dell’ente preposto o quelli personali. Questi ultimi, però risultano corretti al momento dell’inserimento, così che l’utente ha deciso di chiamare il call center di supporto all’800912491.

L’operatore, una volta richiesto i dati della tessera sanitaria le ha chiesto di recarsi in farmacia, dove le sarebbe stato scaricato il certificato. Prima, però l’utente ha cercato di recuperare l’authcode sempre tramite il sito, ma niente da fare. In farmacia la nuova doccia fredda. I dati non sono stati inseriti nel sistema dunque niente green pass. Così ha tentato di chiamare il numero indicato nel referto di guarigione senza ricevere risposta. Essendo guarito da Covid da meno di 6 mesi non è possibile l’inoculazione del vaccino e dunque niente green pass ed ora che si fa? Una risposta che l’utente spera di ritrovare al più presto per non incorrere in sanzioni o vedersi negati dei diritti base che fanno parte della sua vita quotidiana, con il rischio concreto di perdita del lavoro qualora entrassero in vigore regole più severe.

«Non solo il Covid-19, il ricovero e tutte le conseguenze – ha commentato amareggiato  questo cittadino sannicolese – che ora mi viene negata anche la certificazione per riprendere una vita normale. Ho provato in tutti i modi per ricevere il green pass ma senza questi codici non possiamo andare avanti. Al sistema mancano i miei, dati. Capisco che nell’imminente è stato difficile, ma ora sono passati quattro mesi e ancora mi sento rispondere che i miei dati non sono stati inseriti».

Infatti, quest’utente aveva già provato a richiedere il green pass lo scorso mese di luglio, ma il risultato è stato uguale. Pensava che il sistema con la sua scheda non fosse stato aggiornato, ma a distanza di mesi la situazione non è cambiata. «Ancora – ha concluso il cittadino sannicolese – non posso ricevere la mia dose di vaccino e dunque costretto a rimanere nel limbo per ricevere la certificazione e se le regole saranno inasprite, come si paventa dal Governo, avrò disagi anche nella mia vita lavorativa. Non posso permettermi un antigienico ogni 48 o 72 ore, anche perché ci sono dei costi da sostenere, per non parlare di vita sociale che sarei costretto a sospendere ancora una volta, questa non per causa del Coronavirus».  

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE