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Il direttore sanitario dell'Asp di Vibo Antonio Talesa

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VIBO VALENTIA – «Guardi, sotto sotto ero convinto anch’io, come i no vax, di avere una sorta d’immunità al Covid. Dall’inizio della pandemia ho assistito personalmente a decine e decine di migliaia di vaccini, entrando in contatto con tanti contagiati per cui pensavo: se il Covid non l’ho preso fino ad ora non lo prendo più… Naturalmente però non ho fatto come i no vax, mi sono cioè vaccinato regolarmente, con le tre dosi, e questa è stata la mia salvezza: il virus infatti è arrivato ma senza conseguenze, proprio grazie al vaccino».

Sorride Antonio Talesa, referente sanitario dell’Asp. È appena rientrato al lavoro dopo un paio di settimane di isolamento domiciliare, obbligatorio dopo un tampone positivo. Un contagiato come tanti, dunque. Se ha accettato di raccontare la sua esperienza è solo per ribadire una volta di più, a quanti nutrono ancora delle perplessità, la necessità di assumere il vaccino.

A loro regala preliminarmente un consiglio: «Non si deve pensare che le cose negative accadano sempre agli altri, a volte riguardano anche noi, per cui la prevenzione è indispensabile».

Racconta di avere avuto qualche sospetto quando sua moglie aveva iniziato ad avere una tosse modesta ma di tipo stizzoso. Fatto subito il tampone antigenico, è risultata positiva e si è messa subito in quarantena, ed anche lui è rimasto in isolamento: «Eravamo come separati in casa – commenta quasi divertito -. Lei viveva in una stanza, io in un’altra, mantenevamo insomma le distanze. Vista la situazione, mi controllavo quasi giornalmente con il tampone. Una sera ho avvertito una specie di astenia, di spossatezza, unita a sudorazione e una certa secchezza della bocca, che ho attribuito a dei lavoretti che avevo fatto in giardino. Ciò nonostante, ho drizzato le antenne ed ho fatto il tampone antigenico che ha accertato una positività marcata».

Poco dopo, sperando che si trattasse di un caso di falsa positività, l’ha ripetuto ma il responso non è cambiato: «Mi ha preso allora un po’ di sconforto, perché ho creduto di avvertire i sintomi gravi della malattia, delle complicanze insomma. Era una sensazione del tutto soggettiva, la saturazione infatti era buona, ma confesso di aver pensato al peggio. Insomma, non ho ragionato col cervello ma ho lasciato campo libero al timore irrazionale».

Il che l’ha portato a condividere la notizia della positività sul suo profilo Facebook con amici e conoscenti, che lui aggiornava quotidianamente, con una specie di bollettino medico: «Questo mi ha un po’ confortato, perché sentivo la vicinanza di tanti amici. Comunque, in quei giorni d’isolamento ho capito davvero la solitudine dei contagiati. Non ho voluto alcun privilegio, così da toccare con mano ciò che prova, a livello fisico ma anche spesso soprattutto psicologico, il normale utente alle prese col Covid».

Dopo dieci giorni d’isolamento, durante i quali per via dell’età non più verde e di alcune patologie gli è stata fatta una terapia con anticorpi monoclonali al reparto di malattie infettive, il tampone è risultato finalmente negativo. «Volevo tornare subito al lavoro ma mi è stato consigliato di attendere ancora un po’ a casa. Cosa che ho fatto ed oggi eccomi qui al mio posto, con quattro giorni d’anticipo rispetto a quanto previsto dall’infettivologo. Sa, qui c’è tanto da fare».

Questa esperienza lo induce a fare un ragionamento ad alta voce e a beneficio, soprattutto, di quanti ancora insistono a non volersi vaccinare: «Inizialmente, lo ammetto, ero critico sulla vaccinazione obbligatoria, mi sembrava una violazione della libertà personale. Essendo però anche un uomo delle istituzioni, e pur avendo qualche perplessità, ho assunto comunque, come detto, le tre dosi. Alla luce ora di quanto è successo alla mia famiglia (il Covid ha colpito mia moglie, me ed anche mio figlio), voglio qui ribadire: convinciamoci che la vaccinazione protegge da gravi conseguenze in oltre il 95 per cento dei casi».

Insomma, se non avesse fatto il vaccino le conseguenze avrebbero potuto essere molto diverse… «Ah beh – conclude con un sorriso eloquente – se non fossi stato vaccinato molto probabilmente questo colloquio l’avrebbe fatto con altri, non con me. Il vaccino ci ha protetti, me e i miei familiari, da conseguenze gravi. Per cui voglio dire a quanti vengono continuamente bombardati da informazioni spesso contrastanti nei talk show: vaccinatevi. Il vaccino non solo vi preserva da conseguenze serie, e a volte anche mortali, ma impedisce anche la circolazione del virus. Che è poi quello che tutti vogliamo».

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