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La sede del Banco di Napoli in piazza Italia a Mileto

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MILETO (VIBO VALENTIA) – Un nuovo ridimensionamento alle strutture istituzionali della città normanna si è palesato nel corso dell’ultimo mese: chiude la filiale di Mileto di Banca Intesa ex Banco di Napoli.

Una decisione, quella assunta dal maggiore istituto bancario italiano, legata agli assetti di riorganizzazione complessiva a livello nazionale che periodicamente vengono rivisti e attuati.

Ma non si può non ricordare la storia recente di Mileto. Una città che, nel corso degli ultimi 20 anni, si è vista spogliare di tutti i suoi riferimenti istituzionali (dalla sede dell’Agenzia delle Entrate al Giudice di Pace passando dall’Ufficio provinciale del Lavoro alla direzione didattica).

E quindi, alla luce di questa storia, in una città come Mileto, la chiusura dell’unico sportello bancario esistente (peraltro già fortemente ridimensionato nella sua operatività da precedenti interventi delle sedi centrali) costuiva e costituisce una ferita profonda e sanguinolenta che non può passare sotto silenzio.

Chiude il Banco di Napoli, la prima reazione a Mileto

L’indignazione di una parte della comunità (una parte, perché a ben vedere la coesione non è mai una caratteristica distintiva del territorio comunale di Mileto, anche storicamente parlando) è scattata immediatamente. E lo stesso sindaco, Salvatore Fortunato Giordano, si è fatto carico di un intervento nel disperato tentativo di frenare la fuga dell’ultimo avamposto istituzionale (diocesi esclusa) della città.

Dopo varie interlocuzioni «con i funzionari del Banco di Napoli e alle richieste da me formulate – rivela adesso il primo cittadino – Banca Intesa, in parziale accoglimento delle richieste, mi comunica l’intenzione di modificare la scelta della chiusura totale della Filiale con quella di lasciare un punto ATM ovverosia solo il servizio Sportello elettronico (leggi Bancomat, ndr), prima non previsto».

Non è una vittoria, perché nei fatti la banca se ne va. Ma non è neppure una sconfitta, perché il servizio ad oggi maggiormente utilizzato dagli utenti miletesi resterà operativo. Rubando una metafora al mondo del calcio, la partita finisce in pareggio (strappato però in casa e in zona Cesarini).

Cosa accadrà adesso

«Non si conoscono ancora le modalità di passaggio dall’una all’altra fase» spiega il sindaco. Ma «la Banca ha notificato la disdetta del contratto di locazione e sta già recapitando ai correntisti il trasferimento dei titoli alla Filiale di Vibo Valentia».

Quel che è certo, è che a Mileto chiude, dopo decenni il Banco di Napoli (oggi Banca Intesa).

Al sindaco il merito di non essersi arreso e di aver ottenuto “almeno” il mantenimento dell’Atm, un’accordo molto più importante di quanto si possa immaginare. Sì, perché ai più non sarà sfuggito che, se neppure questo fosse stato ottenuto, di fatto (uffici postali e postamat esclusi) la città normanna sarebbe rimasta esclusa dal circuito bancario nazionale.

Quella stessa città normanna sede della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, culla della religiosità provinciale e regionale che vede nel fenomeno mistico di Natuzza Evolo un richiamo di proporzioni mondiali, residenza amata dei normanni della prima ora. Quella città sulla carta così importante per la provincia di Vibo e la Regione Calabria.

Nel frattempo, Giordano ha avviato una nuova trattativa per “sostituire” il Banco di Napoli: «ho chiesto – ha concluso il sindaco – alla BCC un incontro per proporre l’apertura di una sede a Mileto e attendo la convocazione».

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