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I sindaci davanti la prefettura

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L’emergenza sanitaria è in primo piano, oggi più che mai a causa della pandemia, ed i sindaci della provincia di Vibo hanno deciso di farsi sentire. Quasi in cinquanta si sono radunati sotto la Prefettura, stilando e firmando un documento condiviso, consegnato in mattinata al Prefetto. La prevenzione, il tracciamento dei contatti, la velocità dei tamponi sono le priorità per i primi cittadini, argomenti che vanno al di là della nomina del nuovo commissario alla Sanità. Tra i quasi cinquanta sindaci davanti la Prefettura non poteva mancare la prima cittadina di Vibo, Maria Limardo.

«Oggi diciamo no al regime commissariale- ha dichiarato la sindaca- in dodici anni non ha migliorato la condizione della sanità calabrese. Ma non siamo qui a fare una questione di nomi.

Davanti al Prefetto abbiamo espresso la sintesi delle nostre richieste. Il nostro problema principale è la prevenzione. Vogliamo un buon tracciamento dei contatti, velocità nei tamponi, e la validazione dei tamponi dei laboratori privati. Ci troviamo in una situazione particolare, perché ieri venivano dati risultati di tamponi eseguiti il 2 novembre, e questo non può andare bene».

E poi ancora «la rete dei contatti da tracciare è aumentata ma il personale sanitario è rimasto lo stesso, e quindi è necessario un potenziamento. E infine- ha aggiunto- sul piano dei vaccini è necessario che arrivino le dosi adeguate».

Un grido d’allarme è stato lanciato anche dal sindaco di Stefanaconi, nonché presidente della Provincia, Salvatore Solano:«Avevo ipotizzato l’utilizzo dei laboratori privati per poter effettuare un maggior numero di tamponi- ha sottolineato- perché ci troviamo in una situazione di grande difficoltà, e, rispetto ai numeri di contagiati dichiarati dall’Asp, se li uniamo a quelli che escono fuori dai laboratori privati ci ritroviamo con un totale di malati di Covid che è il doppio rispetto a quanto viene segnalato».

In chiusura si è espresso anche il sindaco di Dinami Gregorio Ciccone, che ha voluto sottolineare come «entro il 18 novembre arriveranno sul territorio vibonese quattro macchine in grado di processare cinquanta tamponi ogni ora e mezzo, che saranno certamente di grande supporto».

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