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Una bandiera del Pd

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VIBO VALENTIA – Non c’è pace per il Pd di Vibo Valentia. A pochi giorni dalla celebrazione del congresso del circolo cittadino si registra un colpo di scena che potrebbe rimescolare tutte le carte: potrebbe essere oggetto di ricusazione la lista a sostegno della candidata Claudia Gioia – contrapposta a Francesco Colelli -, indicata dai vertici del partito e persona fedelissima all’attuale un capogruppo al Comune di Vibo, a Stefano Luciano. 

Le motivazioni alla base dei rilievi sui quali sta discutendo la Commissione provinciale di garanzia, risiederebbero nel fatto che sia venuto a mancare il criterio dell’alternanza uomo-donna all’interno della lista. Un errore grossolano, se confermato che potrebbe, quindi, portare l’organismo appunto a procedere con la ricusazione della lista. Il fatto è che all’interno della commissione, non tutti i componenti sono d’accordo sulla ricusazione, anche se pare che la maggioranza sia orientata in questo senso, mentre il presidente sia di parere opposto. Una situazione di stallo che potrebbe portare anche alle dimissioni, per protesta,  di una parte di quegli esponenti che premono per l’applicazione del regolamento.

Insomma, fino alla data del congresso cittadino, in programma tra il 18 e il 20 febbraio, ci potrebbero essere altri colpi di scena.

Sulla vicenda si è espresso l’altro candidato alla segreteria del circolo cittadino, Colelli, evidenziando,  «senza problemi né tentennamenti», che la  se la lista della Gioia dovesse essere esclusa, chiederà formalmente alla commissione regionale di fare tutti gli sforzi regolamentari per riammetterla.

«Questo partito – ha aggiunto –  ha bisogno di democrazia e partecipazione, lo abbiamo detto dal primo giorno.  Siamo tutti parte integrante di una grande famiglia democratica ed i congressi non sono “rese dei conti” ma palestre di confronto che servono a fare crescere il partito. L’ho detto dal primo istante che, aldilà di chi dovesse vincere, il giorno dopo, ci si stringe la mano e si costruisce il partito, tutti insieme, per sconfiggere le destre. Se dovessi fare un ricorso, non escludo che lo farò, sarà solo per chiedere il reintegro di Claudia nella competizione. È questa l’idea di partito e democrazia che abbiamo. L’idea di un partito che si confronta, spesso in modo anche duro ma che alla fine riesce a fare sintesi, annullando le differenze interne. Abbiamo bisogno di coesione e i processi democratici ce la daranno», ha concluso Colelli.

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