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La firma del gemellaggio all'ingresso del municipio di Spilinga

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SPILINGA (VIBO VALENTIA) – Un venticello fresco, piacevole in questa estate torrida, accarezza volti segnati dal tempo, meravigliose cicatrici lasciate da una vita che scorre inesorabile, come la storia. Nostalgia, che parola straordinaria, dentro c’è l’essenza dell’uomo, il sapore dell’umano con i suoi legami, le memorie che si nutrono di presente, le fragilità, il rapporto complicato con il tempo, tra il chi ero e il chi sono diventato. Sovvengono alla mente, in una piazza piena di emozioni, gli studi di Vito Teti: le lunghe riflessioni su chi parte e chi resta, sulla complessità dell’identità, sulla natura stessa del ricordo. Un gemellaggio ha il pregio di far capire quanto straordinaria sia la storia dell’uomo nella dimensione collettiva, nell’evoluzione culturale.

A Newark sono nati centinaia e centinaia di spilingesi, molti rimasti e alcuni rientrati, hanno imparato l’italiano e l’inglese insieme, hanno immaginato la patria per come la descrivevano i genitori, anche se nel frattempo essa era molto cambiata.

«Se chiudo gli occhi, di quegli anni a Newark tra il ’73 e il ’78, ricordo Margherita bambina, mio padre rientrare con la Sua Ford gialla e il parco che a quel tempo mi appariva immenso; ma anche il sapore della cheescake e dell’icee cream, la sartoria industriale dove lavorava la mia mamma», è il racconto dell’assessore Laura Pontoriero, che richiama alla mente certi scorci narrativi di Fannie Flagg.

In veste di presentatore dell’evento il vicesindaco, Franco Barbalace. Collegati dall’altra parte del mondo il sindaco di Newark, Ras j. Baraka e la sua giunta, il console onorario Dominic Caruso; Il Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Gilda Rorro; l’onorevole Michael Silva; il presidente del Comitato degli Italiani all’Estero, Alessandro Crocco; la presidente dell’associazione Madonna della Fontana, Maria Giorgia Pannucci e il presidente del Social Club, Pasquale Pontoriero: «Lo sviluppo di questa città, Newark, non sarebbe mai stato possibile senza l’apporto degli italiani e nella fattispecie degli spilingesi. Non dimentichiamoci mai di questa storia e di questo legame così forte».

Il sindaco di Spilinga Enzo Fulvio Marasco ha parlato di «giornata storica per la comunità», ricordando quanti sono partiti con la pancia vuota e la valigia piena di sogni. «Generazioni di spilingesi che hanno fatto dell’altruismo il punto di forza: si sono sempre aiutati e hanno lavorato con passione e abnegazione».

Al tavolo di presidenza anche Francesco D’Agostino, volto storico della comunità spilingese in America, testimone nella bellezza dei suoi anni di un passato che ritorna in una veste nuova, si ripropone al presente in una evoluzione continua. Assurge di nuovo alla mente la lezione di Vito Teti, quanta ricchezza.

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