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Il municipio di Vibo Valentia

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L’uscita dalla Giunta degli assessori di “Città futura” e l’appoggio esterno portano ad un “governo” di minoranza al comune di Vibo Valentia

VIBO VALENTIA – Salta la prima convocazione del consiglio comunale straordinario sull’emergenza idrica. Inizialmente previsto per la giornata odierna in accoglimento della richiesta avanzata da parte della minoranza con la firma sul documento di 12 consiglieri comunali. 

La minoranza prima propone e poi disfa. E proprio l’assenza di una parte di questi ultimi, unita a quella dei componenti di “Città futura” – gruppo di riferimento dei tre assessori dimissionari – ha costretto il presidente del civico consesso Rino Putrino a sospendere la seduta per mancanza del numero legale e rinviarla a lunedì mattina: 15 consiglieri presenti a fronte dei 16 previsti per la prima convocazione, segnatamente per la minoranza Stefano Soriano e Laura Pugliese (Pd), Mimmo Santoro e Silvio Pisani (M5S), Stefano Luciano (Azione), Pietro Comito (Concretezza), Giusy Colloca (Misto) ed Anthony Lo Bianco (Rinasci Vibo); per la maggioranza invece buona parte del gruppo di Forza Italia: Nico Console, Lorenzo Lombardo, Zelia Fusino, Pino Calabria, Serena Lo Schiavo, Giuseppe Cuzzucoli, il sindaco Maria Limardo e Putrino, nonché Antonio Schiavello che aveva comunicato il suo arrivo in ritardo, com’è in effetti avvenuto, non prevedendo (come molti del resto) che la seduta sarebbe saltata. 

COMUNE DI VIBO VALENTIA E GOVERNO DI MINORANZA, SALTA IL CONSIGLIO COMUNALE

Assenti, come detto, alcuni dei proponenti dell’ordine del giorno: Agostino Naso, Giuseppe Russo e Lorenza Scrugli, Loredana Pilegi ed Elisa Fatelli. È vero che si potrà discutere il punto dell’emergenza idrica nella giornata di domani ma è altrettanto vero che sono stati proprio alcuni proponenti dell’ordine del giorno – motivando l’urgenza con le sempre crescenti difficoltà patite dalla popolazione – a non prendere parte alla seduta di ieri. Assenti poi anche i due componenti di Vibo Democratica (Marco Miceli e Giuseppe Policaro) che comunque non avevano aderito all’iniziativa oltre Azzurra Arena (Misto). Assenti anche i due componenti di Vibo Democratica (Marco Miceli e Giuseppe Policaro) che comunque non avevano aderito all’iniziativa oltre Azzurra Arena (Misto) ed Anthony Lo Bianco (Rinasci Vibo). 

E se la richiesta è arrivata proprio da quella parte dell’emiciclo, è anche vero che la comunicazione della convocazione era stata inoltrata quattro giorni prima dal presidente Putrino. Dato, questo, fatto rilevare in chiusura di lavori dal capogruppo azzurro, Console. Evidentemente il weekend è sacro e la discussione sui disagi della popolazione, seppur di 48 ore, può attendere.

Il dato politico e il gruppo Pitaro 

Tralasciando questo aspetto, il dato politico che emerge da questa prima convocazione è l’assenza dei sei componenti di “Città Futura”. Assenza ampiamente prevista e segnale, anche psicologico, inviato al primo cittadino che di fatto non ha più una maggioranza e che può contare sull’appoggio esterno dell’entità politica di riferimento dell’ex consigliere Vito Pitaro, e ciò significa che dipenderà dai desiderata di tale formazione votare o meno gli atti amministrativi.

Si potrebbe rilevare che anche in passato era così, ma a differenza di prima c’è stato adesso lo spartiacque delle dimissioni dei tre assessori Russo (Lavori Pubblici), Chiaravalloti (Servizi Sociali e Tripodi (Cultura), che hanno giocato d’anticipo contro il loro depotenziamento previsto dal sindaco, e se in precedenza si è glissato sulle critiche all’operato dell’esecutivo (e non certo di quello dei loro rappresentanti in Giunta) adesso è chiaro che ogni appunto non mancherà di essere mosso. Senza considerare che un numero così consistente può influenzare anche la tenuta del numero legale durante un consesso.

GOVERNO DI MINORANZA AL COMUNE DI VIBO VALENTIA, L’OPPOSIZIONE HA I NUMERI PER LA SFIDUCIA

L’opposizione ha i numeri per la sfiducia ma… La sensazione è comunque che almeno per ora l’amministrazione resti in piedi. Anche perché dall’altro lato dell’emiciclo c’è chi non ha intenzione di farla cadere. Altrimenti sarebbe già stata presentata una mozione di sfiducia visto che i numeri sono rilevanti. Per essere precisi servirebbero due quinti dei consiglieri, cioè 13. Attualmente tra opposizione, ufficiale e ufficiosa (14), e gruppo misto (3), ve ne sono 16. 

Il tentativo di allargare la maggioranza. Ad ogni modo, il sindaco – che sempre stamani ha avuto un vertice con i consiglieri azzurri e il coordinatore provinciale Michele Comito – non solo è alle prese con l’individuazione dei quattro assessori dimissionari, compreso Mimmo Francica al Personale che lasciò a fine maggio, (sembra in dirittura d’arrivo l’incarico a Katia Franzé che lascia così l’opposizione e torna alle origini mentre l’ex assessore Daniela Rotino avrebbe declinato l’offerta e lo stesso avrebbe fatto l’architetto Giacomo Consoli) –  ma anche con l’allargamento della propria maggioranza.

E oltre alla Franzé nei giorni scorsi sono stati fatti tentativi con alcuni elementi che però a quanto sembra non hanno accettato l’invito. Una new entry potrebbe esserci se “l’operazione Franzé” andrà in porto. Questo perché libererebbe un posto alla forzista Angela Ierfone, che farebbe salire il numero di Forza Italia a 9 consiglieri (in aggiunta al primo cittadino che ha diritto di voto), più Totò Curello (FdI): 11 su 17 necessari.

Governo di minoranza a rischio crollo

Governo di minoranza. Insomma, un “governo” di minoranza che durerà solo nel momento in cui non si verificheranno alcune circostanze di quelle descritte. Di certo è che quel patrimonio di voti e consensi accumulato quattro anni orsono si è ormai disgregato e paradossalmente la “fortuna” di questa amministrazione è che dall’altro lato, come detto, non sembra esserci la volontà di accelerare la conclusione di questa esperienza. Molti, e non solo dall’opposizione, lo dicono, altri lo sussurrano, ma nessuno si attiva in tal senso. D’altronde, nessuno vuole nuovamente un commissariamento e questa volta per quasi un anno.

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