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Il gruppo Citta Futura ufficializza lo strappo e l’appoggio esterno al sindaco di Vibo Limardo ma dà una fiducia a termine: o si inverte la marcia oppure cadrà l’amministrazione

VIBO VALENTIA – Verosimilmente era al corrente della circostanza, ma con tutta probabilità non dei toni che si sarebbero utilizzati nel rivolgersi al lei. E così, mentre il consigliere Nino Roschetti emetteva, a nome di tutto il gruppo, il verdetto politico, il sindaco Maria Limardo teneva gli occhi bassi, consultava carte, ricambiando lo sguardo di chi parlava solo un paio di volte, molto fugacemente.

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Lo avrebbe incrociato molto più a lungo a margine della seduta e non soltanto con il singolo componente del gruppo di “Città Futura” ma con tutti i consiglieri dello stesso che da oggi hanno ufficializzato l’appoggio esterno alla sua amministrazione dopo le dimissioni degli assessori Giovanni Russo (Lavori Pubblici), Rosa Chiaravalloti (Politiche Sociali) e Antonella Tripodi (Cultura) che hanno anticipato la decisione del capo dell’esecutivo di Palazzo Razza volta ad un depotenziamento della delega del primo, allo spostamento (al Personale) della seconda e alla revoca dell’incarico alla terza, nell’ottica di “riequilibrare – come è stato spiegato – le forze in giunta con quelle del Consiglio”.

Uno strappo non ancora definitivo ma certamente vistoso e  pesantissimo  – tant’è che si è parlato di fiducia a termine – quello che si è consumato stamani nell’aula consiliare in occasione dell’assemblea civica che ha sancito l’entrata di Katia Franzé nella Giunta e l’ingresso nell’emiciclo, al posto di quest’ultima, di Angela Ierfone in quota Forza Italia. Insomma, “Città Futura”, con i suoi 6 consiglieri, oggi più che mai, ha in mano la tenuta dell’amministrazione e se in precedenza il sindaco poteva anche rimandare ogni richiesta di chiarimento adesso non può più farlo.

Strappo al comune di Vibo Valentia, il messaggio del sindaco Limardo

In apertura, dopo le parole del presidente Rino Putrino, è toccato al primo cittadino che, come chi lo ha preceduto, ha voluto porgere i “ringraziamenti più sinceri ai tre assessori che hanno ritenuto di lasciare l’incarico per l’attività svolta nell’interesse di questa amministrazione e della comunità. Non posso poi non porgere gli auguri di buon lavoro all’assessore Katia Franzé per aver accettato questo importante incarico”.

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Ulteriore ringraziamento ai componenti della Giunta rimasti per “il carico notevole di lavoro che hanno assunto in questo periodo, in particolare al vicesindaco Scalamogna che mi è sempre vicino e che mi supporta con consigli e mi sprona ad andare avanti”. Come specificato nei prossimi giorni il sindaco procederà alla nomina degli altri tre esponenti dell’esecutivo facendo, così, tornare il numero a nove.

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Strappo al comune di Vibo, l’attacco di Città Futura

A parlare a nome di tutti i consiglieri del gruppo è stato Nino Roschetti che è andato subito al sodo nel discorso di attacco al primo cittadino evidenziando come “nonostante lo tsunami politico di questi giorni lei non abbia mai voluto parlare di crisi quando e ormai è inutile nasconderla. È proprio di crisi che si deve parlare e, contrariamente a ciò che lei afferma, essa non è dovuta a un depotenziamento di “Città futura” nella Giunta ma ha radici precise che il gruppo ha sollevato da diverse settimane”.

Il riferimento è alle dimissioni di maggio scorso dell’assessore Mimmo Francica (Personale) cui avevano fatto seguito le “diverse richieste d’incontro con la sua persona, tra cui una pregiudiziale della quale non ha mai voluto parlarne ma nella quale erano cristallizzate tutti i motivi che stanno alla base del nostro comportamento. Abbiamo agito di conseguenza a seguito di una serie di richieste rimaste lettera morta”.

Il consigliere di Città Futura Nino Roschetti

La lettera riservata

Roschetti ha ricordato l’impegno assunto “con abnegazione” dal gruppo in questi quattro anni “in tutte le sue componenti  assicurando che questa amministrazione avesse i numeri per governare” e evidenziato un dato: “Lei, e non noi, ha perso svariati pezzi di maggioranza, e quindi ci chiediamo se mai in questi anni c’è stata uno schieramento coeso”, ha incalzato Roschetti rilevando che “Città futura” ha “sempre mantenuto numero legale e fornito interventi in termini dialettici, di proposta e di contributi in Giunta”.

L’esponente della formazione civica ha fatto anche riferimento ad una lettera riservata inviata alla Limardo nella quale segnalava ciò che non condivideva del suo operato e ha rimarcato che il gruppo ha “dimostrato con i fatti che non è attaccato alle poltrone che, tra l’altro, non sono mai state così scomode in questi anni”.

Strappo al comune di Vibo, l’appoggio esterno al sindaco Limardo e la fiducia a termine

Quindi l’affondo che suona come un monito: “Non faremo mai parte di questa amministrazione perché non abbiamo assessori e voteremo di volta in volta i singoli atti fin quando ci saranno le condizioni. Mancano 8-9 mesi fino alle elezioni, il che significa che questo esecutivo ha 4-5 mesi per mettere in pratica il rilancio dell’attività e se ciò avverrà noi saremo ben felici di aver contribuito e di averlo agevolato con le dimissioni dei nostri assessori anche devo rilevare, con rammarico, ci sono stati tentativi isolati di destabilizzare il lavoro condiviso svolto da qualche nostro assessore”.

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E l’invito lanciato da Città Futura al sindaco al rilancio della città dovrà avvenire nel “giro di poco tempo. È giusto dire ai cittadini, anche per evitare strumentalizzazioni da parte di qualche sparuto gruppo di minoranza, abituato a fare opposizione in modo puerile su Facebook, che se oggi noi dovessimo andare a casa oggi non si voterà certo domani perché le votazioni per le amministrative sono fissati alla primavera del 2024″.

“La nostra responsabilità è, quindi, portare a termine le opere in corso e le tante programmate oltre a quella non consegnare la città in mano al commissario perché non vogliamo creare ulteriori danni ai cittadini. Tuttavia, è altrettanto chiaro che tra un po’ di tempo ci dovremo vedere di volta in volta per fare il punto della situazione e stabilire se ci sono le condizioni o meno di continuare o andare via. Noi oggi, pertanto, le daremo una fiducia a termine nella speranza che dia concretezza seguito al rilancio da lei annunciato”.

Strappo al comune di Vibo, Forza Italia a difesa del sindaco Limardo

Nico Console

Parla Forza Italia. A replicare in qualche modo alle parole di Roschetti è stato il capogruppo di Forza Italia, Nico Console il quale ha rilevato che questo matrimonio tra le forze che hanno creato l’organo esecutivo “non è nato nel 2019 nelle stanze dei palazzi ma da una pubblica celebrazione benedetta dal 64% deli elettori”. E, continuando sul parallelismo del matrimonio, l’esponente forzista ha evidenziato che è “naturale che dopo quattro anni una unione possa entrare in crisi” ma al contempo ha messo in guardia che quando ciò avviene “i problemi ricadono sui figli (riferendosi alla cittadinanza, ndr)” per poi comunque precisare di aver intravisto nel discorso di Roschetti “tracce di maturità” ai quali ha fatto appello ricordando la recente approvazione del Programma triennale delle opere pubbliche su proposta “dell’ottimo assessore Russo”.

Ma Console, come il sindaco, non vuole sentire parlare di crisi politica perché “mi si accappona la pelle” ma rileva che in presenza di una situazione che potrebbe portare al divorzio le “motivazioni devono essere esposte altrimenti è una crisi al buio che paventata parte del consigliere che mi ha preceduto una strategia perché è fisiologico un legittimo scetticismo che spetta a voi sgomberare chiarendo le cause. I cittadini devono sapere se c’è un divorzio e conoscerne i motivi”. 

Il dubbio, divorzio sì, divorzio no 

Il capogruppo di Forza Italia non ha potuto non ammettere “che questa maggioranza ha perso pezzi” ma ha precisato che i “militari” della politica vibonese “sono rimasti fermi sulle loro posizioni”, così riconoscendo anche il contributo offerto da “Città futura”. Pertanto, se da un lato “è legittimo prendersi un momento di riflessione, dall’latro vi è l’auspicio che “questa separazione odierna non si trasformi in un definitivo divorzio, ma sono sicuro che sosterranno anche loro il peso delle ultime responsabilità che rimangono per portare questa città ad un futuro radioso”. E se il divorzio invece si consumasse? Per Console è chiaro che a quel punto “ognuno debba seguire la propria strada e vi auguro che troviate la vostra, magari più luminosa e attraente”.

“Serve entusiasmo per le ultime sfide”. In conclusione il capogruppo azzurro ha rilevato che la rimodulazione di Giunta probabilmente è arrivata in un “momento di stanchezza dovuto anche al peso gravoso che hanno sostenuto pezzi dell’esecutivo attuale e laddove invece l’avvocato Franzé ha dimostrato di avere uno spirito di entusiasmo che ci auguriamo pervada anche il resto dell’amministrazione nell’ultimo percorso che le resta”.

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