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Sì della commissione urbanistica ad una via a Vibo dedicata a Silvio Berlusconi dopo lo scivolone del mese scorso, la proposta passa con 7 voti su 11

VIBO VALENTIA – Al secondo tentativo la proposta è passata. L’intitolazione di una via a Silvio Berlusconi adesso sarà al vaglio della Prefettura che dovrà stabilire se accoglierla – e quindi dare il via libera al Comune di procedere in tal senso – oppure rigettarla. Il consigliere di Forza Italia, Lorenzo Lombardo, promotore dell’iniziativa, incassa dunque il voto favorevole di sette consiglieri, mentre quattro hanno espresso parere contrario e due, infine, hanno abbandonato l’aula al momento del voto.

La normativa prevede che per poter intitolare una strada, una piazza, uno slargo e via dicendo ad un personaggio dalle riconosciute qualità etiche, politiche, imprenditoriali, sportive, debbano trascorrere 10 anni dalla sua scomparsa. Ma esistono delle deroghe che sono a discrezione dei prefetti e del Ministero dell’interno e, nel caso di Berlusconi, c’è già il precedente di Portofino dove l’Utg di Genova ha accolto la richiesta del Comune costiero dando il via libera a dare il nome del fondatore di Forza Italia nome ad una via.

Ed è a questo che si è appigliato il consigliere Lombardo avanzando la sua proposta dopo che il mese scorso non era passata in II Commissione perché la votazione era finita in pareggio provocando un piccolo caso nel momento in cui una esponente di Forza Italia aveva espresso parere contrario. Questa volta, la consigliera in questione non ha presenziato ai lavori di ieri pomeriggio, sostituita dal capogruppo azzurro Nico Console.

La discussione

Nella sua motivazione, Lorenzo Lombardo ha evidenziato tra le altre cose che a «Silvio Berlusconi sono riconosciute indubbie qualità imprenditoriali, politiche e in ambito sportivo che ne hanno fatto un personaggio che ha contraddistinto la storia italiana degli ultimi 40 anni»; la via individuata è la IV traversa di via Senatore Parodi, a Vibo Marina: «Una scelta non casuale – ha aggiunto l’esponente forzista – in quanto in quella zona, nel giro degli ultimi 30 anni, è nato un quartiere in cui risiedono circa 250 famiglie; per fare un paragone, con le dovute proporzioni, è un po’ come “Milano 2”».

Ovviamente l’aula si è divisa tra favorevoli e contrari. Tra i primi figura il consigliere Pietro Comito (“Concretezza”): «I personaggi storici, siano essi di sinistra o di destra, che hanno segnato la vita della nostra nazione devono essere messi tutti sullo stesso piano. In pochi hanno caratterizzato la storia d’Italia come Berlusconi, grande imprenditore, grande sportivo, un grande politico. Senza dimenticare che in occasione della sua morte sono stati celebrati i funerali di stato».

Per il capogruppo di FI, Nico Console, questa iniziativa vuole essere «un riconoscimento all’uomo politico, il cui merito è stato anche quello di far scomparire una certa destra estrema e mettendo in piedi un circuito economico virtuoso. Ovviamente non troveremo mai personaggi politici condivisi all’unanimità ma bisogna essere intellettualmente onesti per comprendere che una figura come quella di Berlusconi entri a pieno titolo nella storia d’Italia»; sulla stessa scia le parole del consigliere Giuseppe Cutrullà (“Città Futura”) secondo cui «Silvio Berlusconi può anche essere stata una figura divisiva, ma i suoi meriti nella sfera politica, imprenditoriale e sportiva sono indubbi, tant’è che in occasione dei suoi funerali anche Papa Francesco parlò di “un protagonista della vita politica italiana, che ha ricoperto pubbliche responsabilità con tempra energica”».

Vibo, una via per Silvio Berlusconi, i pareri contrari in commissione

Parere contrario è stato espresso dalla minoranza che ha chiesto di non procedere alla votazione. Il primo a parlare è stato il capogruppo dell’M5S Domenico Santoro per il quale Berlusconi ha «cambiato, sì, la strategia di comunicazione ma la proposta è anacronistica e pertanto bisogna attendere i 10 anni»; per il capogruppo di Vibo Democratica, Marco Miceli, si sta facendo «una forzatura ad una legge dello Stato. Per quali leggi lo ricordiamo? La Biondi? La Bossi-Fini? Gli indulti? Quindi, l’invito è non portare a votazione questa proposta che ci potrebbe far coprire di ridicolo agli occhi della Prefettura. A Portofino – ha specificato – c’è un legame con la comunità contrariamente a Vibo».

Infine, il capogruppo del Partito democratico, Stefano Soriano, che ha parlato di «questione controversa così com’è la figura di Berlusconi, e come lo fu quella di Bettino Craxi, importante statista ma del quale non possiamo certo cancellare il suo coinvolgimento in “Mani Pulite”. Dal punto di vista morale ed etico Berlusconi non ha incarnato sempre tali principi, soprattutto nel rispetto delle donne, soprattutto in un periodo storico, come questo, in cui si parla di rispetto verso loro. E vorrei ricordare che il fatto politicamente più grave è stato aver detto ad un Prefetto, quindi ad un uomo dello Stato,  che la signorina Ruby era nipote di Mubarak».

La votazione

Finita la discussione, il presidente della II commissione,  Peppe Cuzzucoli, ha dato il via alla votazione. Il consigliere di “Città Futura”, Danilo Tucci, ha abbandonato l’aula sia quella in cui si proponeva di rinviare il voto sia quella principale di Lombardo, mentre la collega del Gruppo Misto, Giusy  Colloca, ha lasciato i lavori solo in occasione del secondo punto. A esprimere parere favorevole sono, quindi, stati i consiglieri Lombardo, Cuzzucoli (FI), Pino Calabria (FI), Stefania Ursida (Città Futura), Cutrullà, Console e Comito. Contrari, invece, Soriano, Miceli, Santoro e Lorenza Scrugli (Vibo da Vivere). Risultato finale: 7-4. Ora la palla passa alla Prefettura di Vibo.

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