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Da sinistra Gianfranco Mesiano, Giulio Caserta, Cristian Vardaro e Michele Rombolà

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Si infiamma il dibattito politico a Mileto dove le prime schermaglie coinvolgono il gruppo Eppur si muove e il sindaco Salvatore Fortunato Giordano

MILETO (VIBO VALENTIA) – Si riscalda il clima politico a Mileto. Mancano cinque mesi alla chiamata alle urne (commissione d’accesso e rischio scioglimento per infiltrazioni mafiose permettendo) ma la città normanna comincia ad entrare nel tipico clima pre-elettorale.

A rompere il ghiaccio, negli scorsi giorni, la nuova aggregazione politica Eppur si muove, presentatasi ufficialmente da qualche giorno e che annovera al suo interno figure storiche della politica miletese, come Michele Rombolà o Giulio Caserta (e relativi gruppi politici), ma anche attori di più recente (si fa per dire) debutto come Gianfranco Mesiano (candidato sindaco 5 anni fa) e Cristian Vardaro (candidato consigliere sempre 5 anni fa).

MILETO, EPPUR SI MUOVE ATTACCA GIORDANO SULLA COMMISSIONE DI ACCESSO AGLI ATTI

Con una nota il gruppo Eppur si muove ha ripreso le comunicazioni del sindaco durante il consiglio comunale del 19 dicembre scorso sull’arrivo a Mileto della Commissione di Accesso agli atti. Per il gruppo politico, che chiaramente si pone all’opposizione dell’attuale maggioranza con un intento non certo celato di contendere a Salvatore Fortunato Giordano la fascia di sindaco (salvo scioglimenti del civico consesso), servono delle precisazioni.

«La commissione di accesso agli atti – si legge nel testo – non ha il compito di accertare l’eventuale legalità degli atti compiuti dagli organi politici comunali o dall’apparato amministrativo comunale poiché il controllo di legalità ovvero di liceità o di legittimità degli atti spetta, per il noto principio della separazione dei poteri, all’Autorità Giudiziaria e non all’Autorità Amministrativa il cui compito, nel caso di specie, è di verificare se i pubblici Uffici in senso lato abbiano assicurato il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione per come recita testualmente l’art. 97 della nostra Costituzione».

Secondo il gruppo politico «l’uso improprio del termine legalità rischia, nell’ipotesi di scioglimento del consiglio comunale, di ritorcersi contro chi lo ha utilizzato facendo intendere implicitamente che l’amministrazione abbia adottato atti illegali ed invece non è questo l’accertamento cui mira la commissione di accesso agli atti». Quindi, «se il Sindaco e la maggioranza consiliare ritengono che l’Ente Comunale, nel suo complesso, abbia assicurato il buon andamento e l’imparzialità» nei vari settori operativi comunali «non hanno nulla da temere dall’azione della commissione».

«IL SINDACO SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITÀ»

Stigmatizzando l’idea di «ricondurre la nomina della Commissione di accesso solamente alla pubblicazione su facebook, attraverso profili asseritamente falsi, di articoli anonimi, lettere anonime o fake news come se la Prefettura non potesse invece avvalersi di fonti privilegiate provenienti da organi istituzionali», Eppur si muove esplicita i progetti e le aspirazioni future richiamando Giordano alle proprie responsabilità. «Auspichiamo vivamente e sinceramente che l’esito dell’attività della commissione di accesso si concluda fugando qualsiasi sospetto o dubbio sulla correttezza dell’azione dell’amministrazione comunale ma, nell’ipotesi contraria, è evidente che il Sindaco dovrà assumersi la responsabilità politica ed amministrativa di quanto accaduto rifuggendo dal tipico atteggiamento italiano di addossare le responsabilità sempre ad altri».

In prospettiva Eppur si muove si augura «che siano i nostri concittadini liberamente, alla scadenza di questa consiliatura, a decidere da chi essere amministrati in una sana competizione democratica. In conclusione, sarebbe opportuno che tutti guardassero con fiducia e senza pregiudizi all’operato della commissione di accesso agli atti accettandone in ogni caso le conclusioni con la massima serenità ed il dovuto rispetto istituzionale».

LA REPLICA DEL SINDACO DI MILETO GIORDANO A EPPUR SI MUOVE

Salvatore Fortunato Giordano
Il sindaco Salvatore Fortunato Giordano

«La mia amministrazione sa bene qual è il compito della commissione di accesso che rispettiamo e nei confronti della quale ci siamo posti con assoluto spirito di collaborazione e di cui attendiamo fiduciosi le conclusioni». ha Esordito nella sua replica il sindaco Salvatore Fortunato Giordano che non ha digerito affatto la chiamata alle proprie responsabilità da parte di Eppur si muove.

Giordano ha evidenziato come «in questi anni, a fronte di un’opposizione consiliare, limitata alle poche presenze nel dibattito consiliare, ma anche di quelli già candidati e sostenitori di altre liste, alcuni dei quali addirittura compartecipi con l’azione dell’attuale amministrazione nell’organizzazione di apprezzati eventi, che oggi cercano di rigenerarsi in altri ruoli, la mia amministrazione ha subìto attacchi violenti e “clandestini” di alcuni ben “noti-ignoti” personaggi».

Attacchi che «che si sono esplicitati in decine di articoli e denunce anonime e strumentali frutto di odio rispetto all’azione sinergica della mia persona e della mia amministrazione, inviati alla Procura di Vibo e di Catanzaro, che non hanno prodotto il benché minimo effetto se è vero che nessuna contestazione è stata mossa, né al sottoscritto né a tutti gli altri componenti della maggioranza.
Questa – ha assicurato Giordano – è una realtà incontestabile e, in un territorio messo a soqquadro, dovrebbe essere una garanzia di buona e onesta amministrazione; come incontestabile è la continua, proficua, efficiente e disinteressata azione amministrativa messa in campo in questa consiliatura dalla mia amministrazione».

GIORDANO: «MI ASPETTAVO UN DIBATTITO DIALETTICO»

Sulla base di queste considerazioni Giordano si sarebbe atteso «che questa fase potesse essere superata con un dibattito dialettico tra le forze che vogliono proporsi a governare questa Comunità, fondato sulla proposta alternativa a risolvere i problemi sociali e comuni». Tuttavia «da queste prime uscite di questo “nuovo” gruppo purtroppo, ci accorgiamo che si perseguono vecchi rituali, che anziché prendere le distanze da questi attacchi anonimi e biechi, e anziché fare concrete proposte e offrire alla Comunità un programma elettorale alternativo, focalizzano l’attenzione sulle persone, e con il classico “dire e non dire”, con le piccole insinuazioni velate, cercano di isolarle per indebolirle dinanzi all’opinione pubblica, che invece in questi anni ha saputo apprezzare l’azione impegnata portata avanti come non mai a vantaggio di tutti».

E nel chiudere la sua replica, Giordano si chiede «cosa spinge questi soggetti, tutti diversi tra loro, essendosi presentati nelle precedenti elezioni in tre liste diverse e con tre proposte diverse, escludendo qualcuno che giustamente se ne sta fuori, a unirsi tra di loro? Quali sono i progetti alla base? Sarebbe utile che incominciassero ad esprimersi su questo terreno e a lasciare lavorare in pace la commissione prefettizia senza fare infondate insinuazioni e strumentalizzazioni».

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