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MILETO (VIBO VALENTIA) – Un convegno per “indagare” le criticità del territorio e presentare una propria idea di cambiamento per superarle.

Questa, in sintesi, l’iniziativa del Partito Democratico miletese, guidato dal segretario Salvatore Pedullà, che negli scorsi giorni si è reso protagonista di un incontro (LEGGI LA PRESENTAZIONE) cui hanno preso parte diversi esponenti politici e sindacali non solo locali ma anche regionali.

«Tra criticità del territorio e strategie da trovare per uno sviluppo problematico – spiegano gli organizzatori – si sono svolti gli interventi dei vari dirigenti del Partito, del sindacato, della rappresentante delle donne, dei consiglieri regionali».

Le conclusioni sono state affidate al segretario regionale del Partito democratico Nicola Irto mentre in apertura vi è stato l’intervento del sindaco Salvatore Fortunato Giordano che ha voluto rimarcare i risultati raggiunti nei tre anni di amministrazione.

Tuttavia «le criticità – proseguono gli organizzatori – purtroppo permangono e sono gravi: nella sanità vibonese che non riesce ad assicurare la cura ai cittadini. Sotto accusa le gestioni commissariali calabresi che non hanno speso i fondi del piano nazionale anti Covid per nuove assunzioni di personale medico e infermieristico. A pagare il prezzo dei disservizi non sono solo i pazienti ma spesso i sanitari che subiscono aggressioni perché ritenuti ingiustamente responsabili della mala sanità».

Nel corso dell’appuntamento «è stata stigmatizzata l’eccessiva frammentazione della rete ospedaliera vibonese che non è adeguata alle necessità dei territori. Carenze di riscontrano nel campo delle infrastrutture, dell’ambiente e dello smaltimento dei rifiuti, della depurazione e delle reti idriche, della burocrazia, che si dimostra inadeguata sì da far temere che non riuscirá a sfruttare le opportunità di spesa pubblica che vengono dal piano nazionale di resilienza e di ripresa (PNRR)».

Ma non è mancato il rilevare «la presenza della criminalità che soffoca le iniziative d’impresa e l’assenza di vigilanza urbanistica che produce danni al territorio, così come i ritardi nella attuazione dei Piani strutturali».

Ma per i partecipanti al simposio socio-politico «il tasto più dolente è l’assenza di lavoro per i giovani che vengono consigliati di orientarsi verso la formazione e le professioni più evolute nel campo dell’informatica, da utilizzare anche in attività tradizionali come l’agricoltura».

Ripercorrendo il dramma dell’emigrazione dei giovani al Nord è stato richiamato «il concetto della “restanza” caro allo scrittore sanicolese Vito Teti. Se la Calabria è terra amara per i giovani – è emerso nel corso dell’appuntamento – lo è ancora di più per le donne, i bambini e gli anziani».

Rispetto al territorio «una prospettiva positiva per Mileto e dintorni si attende dal turismo religioso legato alla figura della mistica Natuzza Evolo e alla sua grande chiesa di Paravati».

Dopo aver messo in luce, dati alla mano, il quadro desolante della situazione della Provincia di Vibo Valentiaè emerso l’auspicio di «una cooperazione tra i vari Comuni del territorio alcuni dei quali si sono fusi per creare nuove opportunità di crescita ed efficienza».

Non è mancata, infine, anche una attenzione alla «assenza di sinergie e di orientamento univoco tra i vari uffici dell’apparato regionale» che «ha ostacolato il dialogo con i cittadini e con le imprese. Una svolta radicale si richiede nelle politiche regionali con la buona volontà da parte di tutti per portare avanti la “vertenza Calabria'” come strumento di superamento dello squilibrio territoriale»

In tal senso sono state le conclusioni di Nicola Irto che «ha indicato una prospettiva di moderato ottimismo sul futuro della nostra terra».

Nel corso dell’incontro è stata infine espressa vicinanza e solidarietà al Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri per il temuto attentato alla sua vita (LEGGI).

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