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ROMBIOLO – Acquisito il parere favorevole da parte della Regione Calabria, prima, e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali poi, negli scorsi giorni presso l’Auditorium comunale di Rombiolo si è tenuta la riunione di pubblico accertamento per il riconoscimento della certificazione Dop del “Pecorino del Monteporo”. Scopo della riunione è stato quello di presentare il disciplinare di produzione a tutte le parti intervenute e interessate e nello stesso tempo quello di consentire al Ministero di verificare la corrispondenza tra quanto riportato nel disciplinare e i metodi effettivamente utilizzati a livello locale.

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La riunione è stata condotta dai funzionari del Ministero dell’Agricoltura, Nunziato Di Bartolomeo e Lauretta Madotto, che hanno seguito tutta l’istruttoria, affiancati da Alessandra Celi, dirigente del settore qualità e promozione delle produzione delle Produzioni Agricole Agrituristiche, Agricoltura e Sociale della regione Calabria, e da Antonio Monteleone in qualità di presidente del Consorzio per la tutela del Pecorino del Monte Poro.

Presente, a questo passaggio cruciale per il riconoscimento della Dop, oltre al padrone di casa il sindaco di Rombiolo, ai sindaci dei comuni facenti parte della zona di produzione e alcuni rappresentanti della Camera di Commercio di Vibo Valentia, l’onorevole Bruno Censore, il quale si è congratulato con i produttori e con tutti gli attori “che si sono prodigati a far si che si potesse raggiungere questo traguardo”. Conclusa questa procedura il Consorzio trasmetterà il disciplinare, con le eventuali modifiche intervenute in sede di riunione pubblica, al Ministero per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

L’ultimo step sarà il riconoscimento della Dop da parte dell’UE, il tempo stimato dai tecnici del Ministero per la conclusione del riconoscimento del Dop andrà dai dodici ai sedici mesi.

Il “Pecorino del Monte Poro” come recita il disciplinare di produzione è un formaggio prodotto esclusivamente con caglio e latte ovino proveniente da allevamenti ubicati nella zona rappresentata esclusivamente nei seguenti comuni della provincia di Vibo Valentia tutti appartenenti al comprensorio del Monte Poro: Joppolo, Spilinga, Zungri, Rombiolo, Nicotera, Limbadi, Zaccanopoli, Drapia, Filandari, Briatico, Ricadi, Maierato, Mileto, San Calogero, Parghelia, Pizzo Calabro, Stefanaconi, Filogaso, Tropea, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, S. Onofrio, Vibo Valentia, Zambrone, Cessaniti, Jonadi, Francica.

Il conseguimento della Dop rappresenta dunque un grande traguardo per la tutela e la valorizzazione di uno dei prodotti più tipici e tradizionali del vibonese e, al tempo stesso uno strumento valido e concreto a sostegno dell’economia dei piccoli comuni che insistono alle pendici del Monte Poro che come storicamente riscontrato sono dediti all’allevamento ovino, alla trasformazione del latte e alla produzione dell’apprezzato formaggio pecorino.

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