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Gli studenti americani con Zappia a Nicotera

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NICOTERA (VV) – Come annunciato nei scorsi giorni stamattina davanti alla tabaccheria di Carmine Zappia si sono ritrovati le ragazze e i ragazzi del Dartmouth College nei pressi di Boston, i quali, da domenica scorsa, sono impegnati nella cornice dei campi di E!State Liberi! sui beni confiscati alla criminalità organizzata insistenti nel comune di Limbadi e gestiti dall’Associazione San Benedetto Abate.  

#ancheiosonoCarmineZappia. Questo l’hashtag che ha accompagnato il gesto di vicinanza, da parte di questi giovani provenienti da oltre oceano, ad un imprenditore che denunciando e appellandosi allo Stato ha fatto mettere in galera i suoi aguzzini. Oltre ai giovani provenienti dagli Usa erano presenti il Comandante provinciale dei Carabinieri, Bruno Capece, i sindaci di Nicotera e Limbadi e i genitori di tanti giovani che sono stati uccisi dalla ferocia mafiosa, tra questi che hanno portato ai giovani di Dartmouth College la propria toccante testimonianza il padre di Filippo Ceravolo, le madri di Stefano Piperno e di Francesco Vangeli.

«Durante questa settimana – ha spiegato il referente di Libera Vibo Valentia Giuseppe Borrello – questi ragazzi hanno conosciuto le tante storie di impegno e di riscatto che hanno detto no alla ‘ndrangheta, di quelli che vogliono riscrivere un’altra storia di questo territorio. In questo percorso di consapevolezza abbiamo voluto – ha proseguito – essere qua a testimoniare la nostra vicinanza a chi non si è piegato alla prepotenza e arroganza ‘ndranghetista. Per questi ragazzi è stata l’occasione per conoscere la storia di chi ha deciso da che parte stare. Dalla parte dello Stato, della libertà e da qui – ha concluso – vogliamo lanciare un forte monito ai cittadini di Nicotera e non solo a venire ad acquistare negli esercizi di Zappia e alle Istituzioni locali a fare concretamente la loro parte non lasciando da solo Carmine Zappia».

A tal proposito Borrello si è rivolto direttamente al sindaco di Nicotera chiedendo l’impegno da parte dell’amministrazione di azzerare i debiti dovuti a tributi che il comune vanta da parte dell’imprenditore. Impegno che il sindaco, Giuseppe Marasco, ha fatto suo, assicurando il proprio impegno già da lunedì a cercare una soluzione assieme al Segretario comunale e al Responsabile dell’Ufficio tributi. Marasco, su input dello stesso Borrello e della madre di Stefano Piperno ha anche promesso che appena sbrigate tutte le procedure burocratiche verrà intitolata una strada al giovane barbaramente ucciso.

Il primo cittadino di Nicotera ha poi ricordato che l’amministrazione da egli rappresentata è stata sempre vicina a Carmine Zappia, «in effetti – ha dichiarato – il comune si è subito dichiarato parte civile sia nel processo di primo grado che adesso in appello». Marasco ha, infine, esortato tutti i cittadini ad acquistare negli esercizi di Zappia, “perché – ha chiosato – anche in questo modo si combatte la mafia”.

Il sindaco di Limbadi, Pantaleone Mercuri, nell’auspicare il ritorno dei giovani di Libera a Limbadi, ha affermato: “questa guerra non deve essere combattuta solo dalle Istituzioni ma anche dai singoli cittadini».

Carmine Zappia, infine, ha definito: «Un grande gesto di vicinanza, questa manifestazione di Libera che fa arrivare ragazzi prima da tutta Europa e adesso da tutto il mondo i quali sembrano più partecipi rispetto ai nostri giovani. Quando ho denunciato – ha confidato Zappia – avevo messo in conto tutto le minacce, le ritorsioni da parte dei mafiosi a cui mi sono ribellato ma non avevo messo in conto la reazione delle persone. Pensavo che una volta riaperto la gente sarebbe ritornata, ma così non è stato. Quindi penso – ha aggiunto – che se non cambia la mentalità delle persone siamo a un punto morto». Riguardo alle rassicurazioni che ha sentito, da parte delle Istituzioni locali, Carmine Zappia non si fa illusioni ed ha auspicato: «aspetto che le parole si traducano in fatti».  

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