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VIBO VALENTIA – Una cavalcata trionfale il cui epilogo non poteva che essere la vittoria. E così è stato. I ragazzi del liceo Classico di Vibo “Michele Morelli” hanno infatti vinto il “Torneo della disputa – Dire e Contraddire”, sfida oratoria ideata dagli avvocati Vincenzo Di Maggio e Angela Mazzia e organizzata dal Cnf con gli Ordini forensi.

Il torneo si rivolge agli studenti dell’ultimo triennio di liceo e di istituti tecnici e professionali per incoraggiarli a un corretto confronto dialettico e a una misurata argomentazione delle proprie idee. “Perché la guerra all’hate speech inizia dai banchi di scuola e l’insegnamento della retorica di Cicerone aiuta ad esercitare la padronanza del linguaggio e l’etica del confronto. Ossia a rafforzare l’educazione alla legalità nell’era dei social network e del proliferare del linguaggio d’odio”, hanno affermato gli organizzatori.

A decretare la squadra vincente è stata una giuria d’eccezione, formata dalla sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina, dalla vicepresidente della Fondazione dell’avvocatura italiana (Fai) Francesca Sorbi, dal consigliere Cnf Donato Di Campli, dall’esperto di linguaggio social Bruno Mastroianni e dal direttore del quotidiano “Il Dubbio”, Davide Varì.

Dopo aver battuto il liceo classico Galluppi di Tropea nella semifinale della selezione territoriale, gli allievi del liceo Morelli hanno trovato nella finale territoriale del 20 aprile scorso nella sala del Consiglio dell’ordine forense, i coetanei del liceo “Bruno Vinci di Nicotera”, guidato dal dirigente Marisa Piro, battendoli e aprendosi le porte alle finali nazionali che si sono concluse ieri, a Roma, con l’affermazione sull’istituto “Sant’Ambrogio-Salesiano” di Milano e sul liceo scientifico “Severi” di Castellammare di Stabia (Na).

I ragazzi dello storico istituto vibonese guidato dal preside Raffaele Suppa (Giuseppe Pugliese, Nicola Restagno, Greta Nesci, Vincenza Caparra, Katy Biondi) sono stati in gradi di dimostrare un elevato livello di preparazione frutto dell’apporto delle insegnanti Iosella Marino, Angela Ventrice e Bianca Cimato.

Ma ovviamente questo percorso vittorioso non sarebbe stato possibile senza il fondamentale apporto offerto dall’Ordine degli avvocati vibonesi guidato dal presidente Franco De Luca, presente alla cerimonia unitamente alle colleghe Caterina Lopreiato, consigliere referente legalità dell’organismo, Mariella Contartese in qualità di tutor, che hanno espresso «enorme soddisfazione per il risultato conseguito che proietta Vibo Valentia nell’élite del mondo scolastico italiano. È stato un percorso lungo, non privo di difficoltà – è stato aggiunto – iniziato lo scorso autunno e conclusosi oggi con questo premio consegnato dalla presidente nazionale del consiglio nazionale forense, Maria Masi».

Entusiasta il dirigente Suppa: «Grazie ai docenti che li hanno accompagnati e guidati, Iosella Marino, Angela Ventrice, Tonino Fortuna. Grazie al presidente dell’ordine degli avvocati di Vibo Valentia, avv. Franco De Luca, per il sostegno manifestato. Il mio pensiero va soprattutto a questi ragazzi straordinari. Grazie ragazzi per essere riusciti in questa difficile prova. Siete riusciti a trasmetterci tante emozioni. Avete affrontato con determinazione, impegno, serietà, compostezza e tanta tanta passione questa sfida. Non avete solo fatto leva sulla forza della parola, ma avete usato soprattutto il cuore nelle varie fasi della disputa ai vari livelli: i sentimenti sono epicentro di vita ed orizzonte di senso dell’animo umano. Non era facile ma voi ci avete creduto. Ecco, questa è la scuola e la generazione che, grazie a docenti appassionati e coraggiosi, vogliamo accompagnare in questa difficile fase dell’epoca storica in cui viviamo e della vostra formazione».

Dal preside, poi, un appello ai propri studenti: «Non arrendetevi mai: i vostri sogni sono tutti lì ad aspettarvi. Avete contribuito a portare la nostra scuola (una scuola di periferia) agli onori nazionali. Segno che il Sud, la Calabria e la Vibo che vogliamo raccontare è questa. Quella della parte sana della società che vuole vivere e sognare, resistere alle derive che vorrebbero relegare questo territorio al suo destino e contribuire così al cambiamento che tutti dicono di volere a parole ma nessuno si impegna a realizzare. In questa occasione voi avete dimostrato di essere la nostra speranza di riscatto e di rinascita. La scuola, quella che avete conosciuto sarà sempre al vostro fianco e quando avrete completato il vostro percorso tornate a salutare i vostri docenti: ogni traguardo, ogni risultato ed ogni momento della vostra vita sarà contrassegnato dal difficile e paziente impegno, dalla loro dedizione e dalla loro passione nell’aver donato se stessi affinché la società di un domani molto prossimo sia certamente migliore di quella attuale. Continuate a vivere e sognare. Buon viaggio».

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