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PARGHELIA (VV) – Storie di vita che si rincorrono dietro ad un pallone. Una squadra di calcio composta interamente da calciatori africani. Storie di migranti, di ragazzi e di uomini arrivati in Europa e in Italia per provare a dare una svolta alla loro vita. Uomini in cerca di fortuna. Molti di loro hanno vissuto in prima persona anche i giorni della rivolta di Rosarno del gennaio 2010, giorni di vera e propria guerriglia.

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Oggi, quasi quattro anni dopo, più di trenta ragazzi si ritrovano a giocare insieme in una squadra, la Koa Bosco. Ciò che è accaduto nella Piana di Gioia Tauro rappresenta ormai solamente un ricordo. Per loro ora quello che conta di più è provare ad integrarsi sempre più nel tessuto socio-economico e culturale dei centri della Piana. Da Rosarno, a San Ferdinando, da Gioia Tauro a Palmi. Di giorno sfruttati e mal pagati nei campi, negli agrumeti e negli uliveti.

La sera, ad allenarsi, a sfogare la loro rabbia, ma soprattutto la loro passione su un campo di calcio. L’artefice di questo nuovo ed originale progetto, un modello che rappresenta forse un unicum al mondo dal punto di vista dell’integrazione sociale, è don Roberto Meduri, sacerdote della parrocchia Sant’Antonio da Padova situata nella contrada Bosco di Rosarno. Un uomo dal fisico gracile e minuto, ma capace, grazie al suo carattere combattivo e tenace, di implementare qualcosa di sensazionale. «Vogliamo dare a questi ragazzi – ha affermato don Meduri – la possibilità di sentirsi parte integrante della società, vogliamo che tutti insieme si sentano a loro agio nel nostro tessuto sociale». E così da tempo, grazie anche all’ausilio di tanti volontari e di persone che hanno creduto alla creazione di questo modello, si è pensato di imbastire questo progetto e di provare a metterlo in piedi.

«Non è stato facile – ha aggiunto il sacerdote di Rosarno – dobbiamo ringraziare delle persone native della Piana ed emigrate a Torino per aver contribuito economicamente all’iscrizione della squadra al campionato di Terza Categoria. Grazie anche allo sponsor Muscolini che ci ha fornito l’abbigliamento per le divise dei ragazzi, divise che rappresentano i colori africani, giallo-neri, con il verde che raffigura il colore della Piana». E oggi pomeriggio, la formazione del Koa Bosco, allenata dal giovane Domenico Mammoliti, studente di teologia, ha esordito nel campionato di Terza Categoria Girone G. Nella trasferta di Parghelia, clima di festa, di grande cordialità. Sconfitti sul campo 2-1, i ragazzi africani hanno dato prova di grande carattere, ma, soprattutto, di possedere al loro interno grande spensieratezza e gioia.

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