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Francesco Germolè, nel cerchio, con la Lim Soccer

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VIBO VALENTIA – Un sogno da realizzare, una nuova vita da costruire, un talento che può fare la differenza. Se la determinazione sposta le montagne, l’amore, si sa, “move il sole e le altre stelle”. E c’è tanto della prima quanto del secondo nella storia di Francesco Germolè: 25 anni, una laurea in Agronomia in tasca e stoffa, da vendere, nelle scarpe. Scarpini da calcio, per la precisione.

E poi l’amore. Un cuore che batte per la donna della sua vita: una ragazza messicana di nome Paulina, «o semplicemente Pau» come gli piace precisare, che il destino gli ha portato direttamente in casa – nella sua Vibo Valentia – grazie ad Intercultura, il progetto d’accoglienza in famiglia di studenti stranieri. E così, a sua volta, l’ha seguita in Centro America, dov’è successo qualcosa che fa di questa storia una piccola grande favola. Che parla di coraggio e passione. Ma anche di meriti e opportunità.

Francesco parte alla volta di Santiago de Querétaro, Città patrimonio dell’Umanità con un milione di abitanti nella parte centrale del Paese, determinato a portare ad un livello successivo quella relazione nata quasi per caso. Divenuta poi una bella amicizia – forzatamente a distanza con la partenza di lei nel luglio 2019 –, per sbocciare qualche mese dopo in qualcosa di più profondo. Così questo ragazzo di belle speranze, cresciuto tra piazza Municipio a Vibo e i campi sportivi di provincia, raggiunge la sua Paulina sul finire di ottobre 2020. Desideroso di riabbracciarla e di conoscere ciò che il destino ha in serbo per lui.

E quello che scopre non lo fa più tornare indietro. «Con Paulina le cose funzionano, ci conosciamo meglio, sono ospite della sua famiglia. Mi sento fortunato e amato – racconta -. Anche il posto mi piace. Ero partito con tanti timori, con l’idea di andare incontro ad un contesto violento fatto di criminalità, di gang feroci, di sparatorie per strada. Niente di tutto questo. Il Messico è un luogo meraviglioso, la gente è “muy amable”, sempre disponibile e pronta a tenderti una mano».

Francesco e Paulina

Quel primo soggiorno di poche settimane termina a dicembre ma tanto basta a radicare nella mente di Francesco un pensiero fisso. «Decisi che sarei ritornato per restare – aggiunge -. Non sapevo ancora bene per fare cosa. Avrei trovato un lavoro, pensavo. Quello che m’interessava era solo stare con Paulina». E così avviene nel marzo di quest’anno.

C’è però un primo ostacolo da affrontare, che un 25enne responsabile non vuole e non può eludere: trovare un lavoro che gli permetta di rendersi autonomo e di progettare una nuova vita lontano dalla famiglia d’origine. Trova vari lavoretti, dà anche lezioni di italiano base. Ma non basta. Tra le varie opzioni c’è anche quella del calcio. Francesco ha alle spalle una storia di militanza sui polverosi terreni di gioco delle categorie minori. Piscopio, Filogaso, San Gregorio, Acconia, Sant’Onofrio: sono le squadre che lo hanno visto indossare la loro casacca. Fino alla Vibonese, con cui ha militato in Serie D.

L’occasione giusta si presenta sotto forma di un annuncio su internet che recita più o meno così: “A Santiago si va a formare un ‘equipo’ per la nuova Primera division. Cerchiamo giocatori: vieni a fare un provino”. Firmato Lim Soccer.

«La Primera division è equiparabile alla nostra Serie A – spiega Francesco -. È un campionato che in Messico è nato quest’anno, importato dagli Stati Uniti dove esiste da 12 anni con la sigla Upls (United premier soccer league) ed è riconosciuto dalla Fifa». Si tratta infatti di una Lega professionistica ideata negli Usa sul modello dell’Nba di basket che, nella versione messicana, coinvolgerà ben 49 squadre, divise in tre gironi.

Francesco con il suo nuovo allenatore

Francesco non si lascia sfuggire l’occasione. «Mi presento per una settimana di “visorias” (provini). Insieme a me arrivano ragazzi da tutto il Sud America: argentini, brasiliani, colombiani, ecuadoregni, cileni. Siamo tantissimi. E in molti sono autentici fenomeni. Per me è un’esperienza unica, un arricchimento non solo sportivo ma anche culturale. Ebbene – aggiunge -, dopo i provini vengo selezionato tra i 25 che entrano a far parte della rosa della squadra». L’allenatore brasiliano del Lim soccer, Samarone Oliveira, ha deciso che lo schiererà da terzino sinistro. «Anche questa per me è un’esperienza nuova: ho sempre giocato a destra ma il mister ha visto in me una buona soluzione per quel ruolo», commenta con un sorriso il calciatore.

L’emozione, in attesa dell’inizio del campionato vero e proprio, è tantissima. Francesco non la nasconde: «Mi sembra impossibile, sto vivendo un sogno, ma sono felicissimo di essere stato scelto tra tanti. Ora farò del mio meglio per cercare di emergere e guadagnare un posto da titolare». Il futuro è tutto da scrivere: «Mi aspetto di riuscire ad ottenere qualcosa in più – conclude -, di fare di questa opportunità un’occasione per il mio domani. Di creare qualcosa di bello per me e la mia Paulina».

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