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L'ospedale di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – «Tutto è iniziato quando ho realizzato che si può far qualcosa di veramente utile anche da casa». Così Ilenia Iannello, la studentessa fuori sede vibonese di 23 anni, ci racconta della sua iniziativa a favore della lotta contro l’emergenza del Covid-19, la quale non è la sola attualmente attiva per aiutare la nostra città. Il virus, che corre veloce tra le persone, sta mettendo a dura prova l’intero sistema sanitario nazionale e causerebbe un problema difficilmente risolvibile nella nostra città come in tutta la Calabria. Si tenta di prevenire un inasprimento del numero di casi positivi, che l’ospedale “Jazzolino” non riuscirebbe a fronteggiare, considerate le difficoltà che già quotidianamente affronta, quali la carenza di personale sanitario e di risorse. In ogni caso, non è affatto una polemica che vuole innescare questa iniziativa, nata solo perché vi è bisogno di aiutare l’Asp e l’ospedale civile di Vibo.

«La raccolta fondi va sempre meglio. La gente si sta dimostrando molto sensibile a tale situazione. Avendo già raggiunto una cifra considerevole, ho pensato di mettermi in contatto col reparto di terapia intensiva, tramite l’infermiera Maria Teresa D’Ambrosio, l’infermiere caposala Stefano Moscato e il primario Michele Comito. Avevano bisogno, oltre che di mascherine e disinfettanti, di dieci “caschi Cpap”. Questi ultimi sono sistemi di ventilazione assistita non invasiva, strategici per la cura dei pazienti colpiti da Covid-19. Hanno il vantaggio di essere efficaci e relativamente semplici da utilizzare, ma soprattutto di alleggerire la pressione sulle terapie intensive, già al limite delle loro capacità. La Lombardia ne ha acquistati più di duemila con i fondi stanziati dal Governo per la gestione dell’emergenza. Ho così provveduto a contattare un loro sicuro fornitore, procedendo all’acquisto».

La giovane studentessa è a capo di questa iniziativa, ma anche altri ragazzi la stanno aiutando in questa impresa. La raccolta è stata lanciata sulla famosa piattaforma “Gofundme”, resa celebre da iniziative simili a favore di altri ospedali italiani. In questo momento storico in cui la rete virtuale è il mezzo di comunicazione più potente, Ilenia ha pensato di informare le persone della raccolta inizialmente via social network, ancor prima di raccontarlo anche alla stampa, per un motivo ben preciso: «Prima volevo esser certa che l’iniziativa venisse accolta da una buona fetta di cittadini, che la gente fosse rassicurata del fatto che i fondi raccolti siano effettivamente sfruttati al meglio per fronteggiare l’emergenza».

Al termine della nostra lunga telefonata, ha insistito affinché passasse anche un altro messaggio: «Molti studenti fuori sede si sono anche messi in pericolo affollando le stazioni di tutta Italia nello stesso momento. Sono consapevole dell’importanza che ha seguire pedissequamente la raccomandazione principale che ci viene fatta in questo momento, quella di stare il più possibile dentro casa. Perciò ho pensato di aiutare anche da stando a casa la mia terra», ha concluso la giovane vibonese.

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