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Una parte del borgo interessato dal progetto

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SPILINGA (VIBO VALENTIA) – Una piazzetta circolare e con le case alte e addossate, dal balcone di una abitazione centrale si legge ancora una vecchia insegna con scritto “Sarta”; e si respira l’atmosfera tipica dei borghi dimenticati, che raccontano tra finestrelle, balconi stretti e vecchie porte una vita che fu.

L’amministrazione comunale punta su un progetto ambiziosissimo del peso di 6 milioni di euro, per riqualificare l’area e creare un albergo diffuso che sintetizzi arte, cucina, natura, l’esempio è quello di Belmonte. Spilinga ha saputo negli anni consolidare un brand gastronomico e per questo, ha tutte le carte in regola per riuscire ad inserirsi in un circuito di turismo nuovo, sostenibile, esperenziale, in sintonia con un mondo che cambia gusti ed esigenze.

D’altronde, l’animo dei Cis (Contratti Istituzionali di Sviluppo) è quello di presentare progetti importanti che vadano oltre l’ordinarietà, in grado di cambiare radicalmente il volto di un borgo. Cuore dell’albergo dovrebbe essere la Scuola Internazionale di Cucina.  L’intera opera, che vi abbiamo già raccontato più volte nell’edizione cartacea, consisterebbe nel recupero e nell’allestimento di vecchi edifici da destinare alle attività di accoglienza, ospitalità, attività.  Il progetto prevede anche spazi per servizi collettivi, come sala comune per ospiti, foresteria, magazzini. E ancora  l’allestimento di spazi pubblici, di questa voce fanno parte il rifacimento di una piazza centrale; la riqualificazione di un giardino esistente, da adibire a mercato giornaliero; la costruzione di un parcheggio; il rifacimento complessivo della pavimentazione.

Un’area dotata di servizi di ultima generazione e iper connessa con il territorio, mediante itinerari storico – culturali, a misura di persone che vogliono vivere a pieno un territorio. È certamente un progetto di grande respiro e larga veduta, ma è questo il momento storico per osare e no, non ce ne sarà un altro. Il progetto è stato presentato nella Sala Consiliare dall’amministrazione  lo scorso venerdì, presenti alcuni dei proprietari degli immobili e i consiglieri Pasquale Pugliese, Domenico Pontoriero e Giuseppe Pugliese. Ha aperto i lavori il sindaco, Enzo Marasco; cedendo poi la parola al vicesindaco, Franco Barbalace, il quale ha raccontato il progetto, le tappe che dovrà seguire, il tutto con un approccio fortemente pragmatico.

«L’idea nasce – quanto ha dichiarato Barbalace – dal massiccio spopolamento degli ultimi anni. Avevamo avviato il progetto, ancor prima dell’uscita dei Cis e presenteremo solo questo, perché ci crediamo fermamente e abbiamo una visione chiara. Il progetto ha superato una prima selezione regionale, durante la quale a fronte di 1200 progetti sopraggiunti da tutta la Calabria ne sono stati respinti 400».

Adesso la palla passerà a Invitalia, strumento del Ministero per la Coesione Territoriale. Entusiasta l’architetto Lino Barone: «Ci sono tutte le carte in regola per ottenere un finanziamento serio e creare una realtà strategica, perché Spilinga a differenza degli altri borghi possiede un marchio riconosciuto nel mondo».

Nessun aspetto del progetto è rimasto da definire, perché non si tratta di una idea aleatoria, ma di un investimento coraggioso per garantire anche un futuro occupazionale e aprire una spiraglio sulla contemporaneità, che non disdegna il passato, al contrario, lo lega al futuro.

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