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L'ufficio postale d Paravati

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MILETO – «L’Ufficio Postale di Paravati continua ad aprire a giorni alterni, nonostante le decise prese di posizione di cittadini, stampa e amministrazione comunale, che si sono fatti carico a più riprese dello stato di profondo malessere che serpeggia tra i cittadini-utenti».

Esordisce con queste parole la nota diffusa dal Comitato civico, formato da Antonio Furci, Anna Maria Varone, Domenico Colloca e Francesco Nesci, e sorto nella frazione Paravati con l’obiettivo di riportare alla piena operatività la filiale locale dell’ufficio postale che ormai da diverso tempo apre a giorni alterni.«Succede – prosegue il comitato – che nei giorni di chiusura gli utenti devono giocoforza rivolgersi alle Poste di Mileto dove, ovviamente, bisogna fare i conti con lunghe file. Un dramma soprattutto per le persone anziane costrette a lunghe ed estenuanti attese. In estate sotto il sole tanto che in più di un’occasione qualcuno ha avuto anche qualche malessere. Ed in inverno sotto la pioggia. Una situazione insostenibile».

Precisando che quanto accade non è «colpa degli operatori postali, a volte due, spesso uno soltanto, che spesso fanno anche i salti mortali per venire incontro all’utenza», il comitato ritiene incontestabile attribuire la responsabilità di questi disagi «all’ingiustificata apertura a giorni alterni che si pensava dovesse durare solo per il periodo critico della pandemia».

Tra l’altro «per poter effettuare un’operazione, perdurando questo stato di cose, gli utenti sono costretti spesso ad attendere più del dovuto. Tutto ai danni dei cittadini, specie di quelli più deboli, sempre più scarsamente tutelati per colpa di tagli insensati, sui quali a nulla servono le giustificazioni di Poste Italiane».

A questo punto «la speranza che come Comitato ci prefiggiamo è che si faccia, finalmente e concretamente, qualcosa».

A sostegno della propria tesi, il Comitato ricorda «che Paravati conta quasi tremila abitanti e che ha numerose attività commerciali», senza contare «che ci troviamo difronte al paese della Serva di Dio Natuzza Evolo, dove sorgono le sue opere tra cui la Villa della Gioia e “la grande e bella” chiesa” dedicata al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, di cui è prossima l’apertura al culto».

Insomma «una realtà mariana in continua espansione, definita da più di un osservatore la Lourdes del Sud Italia», con «tanti fedeli che ogni giorno giungono da queste parti» e che «da ogni parte rimangono allibiti quando apprendono che l’ufficio postale di una località meta di pellegrinaggio apre solo a giorni alterni».

A questo punto, il Comitato puntualizza: «attendiamo risposte», e annuncia «questa nostra presa di posizione seguirà una raccolta di firme e se non ci saranno risultati veri altre forme di pacifica, energica e civile protesta, in quanto i diritti dei cittadini non possono essere disattesi».

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