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L'incontro promosso dal Comitato per il diritto alla salute

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VIBO VALENTIA – Si è riunito, nella giornata di ieri, il Comitato per il Diritto alla salute dei cittadini di Vibo Marina, Bivona, Porto Salvo, Longobardi e San Pietro, che da qualche tempo si batte per garantire servizi sanitari adeguati nell’area costiera del capoluogo di provincia.

All’iniziativa, alla quale erano stati invitati anche il commissario straordinario dell’Asp di Vibo Giuseppe Giuliano, il sindaco Maria Limardo e i quattro consiglieri regionali del Vibonese, hanno preso parte solo i consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo e Francesco De Nisi.

«La finalità dell’incontro – spiega il comitato attraverso i portavoce Ilenia Iannello e Ferdinando Cammarota – era quella di dialogare con le forze politiche al fine di chiedere a tutte, insieme, un impegno comune in funzione del perseguimento degli obiettivi che il Comitato si è posto. Ciò – si aggiunge -, sulla base di uno specifico presupposto: ci sono questioni che non devono essere oggetto di opportunismo politico, ma di necessità e importanza tale da richiedere un serio impegno comune».

Nel dettaglio, tra le principali richieste del Comitato vi sono il ripristino delle minime condizioni di sicurezza nella postazione di Guardia medica, dove nei mesi scorsi si è verificata un’aggressione ai danni di una dottoressa, e che l’Asp si attivi per la realizzazione di un Poliambulatorio specialistico a servizio delle frazioni costiere, i cui residenti da tempo auspicano tale servizio.

A seguito dell’incontro, il Comitato dichiara comunque di «essere soddisfatto. Sebbene svolto alla sola presenza dei due consiglieri regionali summenzionati, giova tuttavia segnalare che si tratta di rappresentanti di forze politiche opposte. Entrambi gli onorevoli Antonio Lo Schiavo e Francesco De Nisi hanno dato la loro disponibilità nell’ascoltare e nel farsi portavoce delle richieste esposte dal Comitato. Ci siamo infatti lasciati con la consapevolezza del loro impegno, dei cui risultati parleremo nei prossimi incontri, ai quali si auspica ci possa essere la partecipazione attiva delle Istituzioni oggi non presenti. Una tematica così delicata – conclude il Comitato -, infatti, necessita dell’impegno di tutti».

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