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La spiaggia di Zambrone

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La denuncia di un cittadino affetto da distrofia muscolare a Zambrone, tra le principali località turistiche vibonese: «Spiagge inaccessibili per i disabili»

ZAMBRONE – È arrivato, finalmente, il tanto atteso momento delle vacanze con la possibilità di godere del nostro bel mare. Ma non per tutte le categorie di persone sarà così semplice e rilassante dedicarsi alle ferie estive.

È giunta una segnalazione, infatti, circa le difficoltà che deve affrontare un ragazzo disabile, Raffaele Collia, in questa stagione. «Sono affetto da distrofia muscolare e per me oramai è impossibile poter andare in quasi tutte le spiagge della Costa degli Dei – ha affermato -. Sono della provincia di Vibo Valentia, precisamente di Zambrone. Sia lì che in tutti i paesi limitrofi, non ho alcuna possibilità di andare in spiaggia e come me moltissimi altri disabili».

La soluzione ai disagi che vive Raffaele e chiunque sia affetto da particolari patologie sarebbe l’installazione di rampe. Strutture che «dall’inizio della spiaggia arrivassero fin alla battigia e non fino a metà spiaggia come ovunque – ha continuato Collia -. Poiché io, come anche molti altri, non riesco a camminare sull’arenile e ho bisogno di una superficie stabile e fissa per poter accedere. Meglio ancora con un poggiamano per potermi sostenere, soprattutto quando esco dall’acqua».

IL GRIDO D’ALLARME: A ZAMBRONE LE SPIAGGE NON SONO PER DISABILI

Senza generalizzare includendo nel suo discorso tutti i tratti di costa, Raffaele Collia ha continuato a raccontare la sua esperienza nei vari lidi frequentati. «Andando nelle spiagge vicine a Zambrone c’è questo problema – ha dichiarato -. Ci sono lidi che pubblicizzano le sedie job, che possono essere pure un aiuto per chi proprio non cammina. Ma bisogna vedere, poi, come si utilizzano. Il mio problema, invece, è camminare sulla spiaggia e uscire dall’acqua, in quanto non sono completamente fermo sulla sedia a rotelle, ma ho bisogno di una parte stabile. La soluzione per me sarebbe trovare una passerella fino alla battigia».

Alcuni stabilimenti balneari hanno proposto dei rimedi anche se non sempre sono risultati ideali per i soggetti che vivono questi ostacoli: «A Parghelia, per esempio, bisogna chiamare i Vigili per attivare la sedia che aiuta a scendere a mare, ma ci vuole molto tempo mentre si interpellano tante persone – ha asserito ancora Collia -. Una procedura lunga e complicata per chi, come me, avrebbe, invece, solo un’ora disponibile. I lidi contattati mi hanno spiegato di difficoltà che incontrano a livello legislativo, perché la Capitaneria di Porto dice che i primi 5 metri dalla riva devono rimanere liberi».

Sono state presentate le criticità riscontrate anche agli Enti preposti e ai lidi: «Ho chiesto al Comune di Zambrone, che ha accolto la mia segnalazione di disagio per sensibilizzare ad un problema visibile, ma tante volte sottovalutato – ha concluso Raffaele Collia -. Ci vogliono delle aree apposite. Ho parlato con un gestore di un lido a Zambrone, che ha fatto domanda per una pedana più lunga e ha richiesto le sedie specifiche, nonostante intoppi legali per le autorizzazioni, che spera di superare».

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