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Il centravanti vibonese Bruno Tamburro

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Era il 9 maggio del 2016. Era la finale play off del girone B di Promozione. In campo Siderno e Soriano. Dopo 6 minuti di gioco Bruno Tamburro, attaccante della squadra vibonese, porta avanti gli ospiti, poi però ribaltati dai locali. Allo spareggio promozione ci va il Siderno. Quella, per Bruno Tamburro, è l’ultima gara della carriera. A 32 anni decide di smetterla con il calcio per dedicarsi a tempo pieno al lavoro.

Laureato in Scienze motorie e massofisioterapista, fa una scelta di vita, anche perché la Vibonese ha bisogno di lui, dopo averlo utilizzato, appena una stagione addietro, da calciatore. E così Bruno Tamburro passa dal campo ai muscoli. Ci pensa lui ad aiutare i calciatori, a rimetterli in sesto, a seguire gli insegnamenti del “maestro” Carlo Sposato. Il calcio giocato, con 315 presenze e 118 reti in carriera, fa parte del passato. Almeno così sembra. Ma il calcio era e rimane una passione e al cuore, spesso, non si comanda.

A distanza di tempo, pertanto, ecco la scelta di tornare in campo. L’ex centravanti del Settore giovanile della Reggina e del Castrovillari, con esperienze, fra le altre, al Matera e al Cosenza, all’Amantea e alla Palmese, alla Promosport e al San Calogero, riprende a correre dietro a un pallone. Si rimette in forma, si allena quando smette di lavorare, si diverte con gente che fra l’altro conosce da tempo.

E nel giorno in cui ritorna in campo, nella gara di Coppa Calabria, entra dalla panchina e segna nel finale della sfida che la sua nuova squadra, il Parghelia, vince largamente a Nicotera. Sono passati 1960 giorni dall’ultima volta. Bruno Tamburro non ha certo dimenticato come si segna (anche perché, bisogna dirlo, in qualche circostanza si è tenuto in forma con il calcio amatoriale). I Dilettanti, però, lo ritrovano in campo, assieme ad un altro bomber del calibro di Peppe Fanelli (che di reti, ieri, ne ha fatte tre), per ricomporre un tandem che tanto bene aveva fatto a San Calogero e a Filogaso.

L’attività lavorativa continua in studio. Con Bruno Tamburro si è sempre in buone mani per guarire e risolvere i propri problemi di salute. Ma dopo 1960 giorni, quel ritorno con tanto di gol ha rappresentato un tuffo nel passato, accompagnato da un presente nel quale ha vestito subito i panni del protagonista, per scrivere, in futuro, altre nuove pagine di storia calcistica.

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