X
<
>

Condividi:
5 minuti per la lettura

VALLO LAURO- Venticinque persone in «quarantena» e centinaia che sono nel panico dalla mattinata di ieri. A mille chilometri di distanza dal focolaio lombardo, quello dei comuni della Lodigiana tra Codogno e Casalpusterlengo la fuga dal Nord fa scattare l’allerta per il coronavirus. Il Vallo di Lauro è una delle aree dell’Irpinia dove il rientro dei residenti trasferiti al Nord, proprio nel Comune di Codogno, sta creando maggiore preoccupazione. Tutto è iniziato alle diciotto di sabato, quando il primo cittadino di Lauro Antonio Bossone, avuta notizia della presenza in paese di due ragazzi che erano rientrati dalla zona lombarda ha avviato gli accertamenti. Quelli coordinati con i militari della stazione dei Carabinieri di Lauro e con il Dipartimento dell’Asl. E il riscontro è arrivato. Due fratelli, ventisette e ventinove anni, che vivono proprio a Codogno e insegnano in una scuola di un comune vicino della zona di Lodi. Per loro è scattata la quarantena, subito disposta dal sindaco di Lauro con la comunicazione all’Asl e alla Prefettura di Avellino. Un provvedimento esteso in via precauzionale, visto che si tratta di pazienti asintomatici, anche ai familiari che vivono nella stessa palazzina del centro di Lauro e quelli che hanno avuto contatti con loro. In totale diciotto persone per il solo caso dei due. Perchè gli insegnanti scappati due giorni fa dalla Lombardia, hanno raggiunto la Campania con il treno. Prima avrebbero usato un interregionale e poi quello che da Milano collega a Napoli. In quarantena anche la famiglia di un amico del cugino che era andati a recuperarli alla Stazione Ferroviaria e la famiglia di una loro congiunta che risiede a Moschiano con un bambino di due anni. Infatti lo stesso provvedimento adottato dal sindaco di Lauro Antonio Bossone è stato intrapreso anche dal primo cittadino di Moschiano Rosario Addeo. Nel comune del Vallo di Lauro i casi di isolamento sono otto. A quelli legati ai due insegnanti si aggiunge quello collegato al ventisettenne insegnante tecnico pratico di Taurano, che venerdì sera ha violato il vero e proprio «coprifuoco» che è scattato a Codogno, raggiungendo il Comune del Vallo di Lauro con la sua vettura. E abvrebbe avuto contatti con la sua fidanzata. Per questo motivo, anche per lui, dopo la segnalazione giunta al primo cittadino del paese del Vallo di Lauro, Salvatore Maffettone che ha emanato il provvedimento di isolamento per il ventisettenne e sua madre. Il ragazzo, arrivato nella giornata di sabato ha avuto contatti con la sua fidanzata originaria di Moschiano. Per cui anche in ragione del fatto che c’erano stati contatti, anche per i familiari della ragazza sono scattate nel comune di Moschiano le misure di precauzione e di isolamento. Nel caso di Taurano c’è anche un particolare che desta maggiore allerta, la circostanza che il ragazzo, assolutamente asintomatico fino a questo momento, lavora all’interno dell’Istituto dove si è registrato anche un caso accertato di infezione. Quello che riguarda uno studente diciassettenne. di Valdidentro e aveva sintomi sospetti per i quali è stato effettuato un prelievo attorno a mezzogiorno di ieri dal personale sanitario di Areu. Il ragazzo, che studia all’Istituto agrario di Codogno, cuore del focolaio lombardo del virus, è tornato a casa venerdì pomeriggio. Ieri mattina al risveglio la febbre alta e sintomi preoccupanti che hanno indotto i genitori a chiamare il 112. Ora verrà applicato il protocollo relativo all’emergenza sanitaria in corso, non si sa al momento se e dove verrà trasferito il giovane paziente. Intanto, l’Ats della Montagna ha già individuato le persone con cui il 17enne è entrato in contatto nelle ultime ore, compresi diversi studenti valtellinesi di quello stesso istituto agrario residenti in Alta Valtellina, in particolare a Sondalo, Livigno, Bormio e Valfurva. Questa mattina in Prefettura a Sondrio si terrà un vertice per affrontare la delicata situazione. I sindaci del Vallo di Lauro si sono incontrati nel pomeriggio di ieri presso il Comune di Marzano di Nola proprio per fare il punto sulle iniziative da asssumere da qui alle prossime ore e alla vigilia dell’appuntamento che si terrà in Prefettura nel pomeriggio di oggi, alle sedici, attivato proprio con i comuni interessati dai casi di isolamento. Ed è molto probabile che ci sia una sospensione anche per le attività didattiche nel territorio, anche a seguito dello stop imposto dal Carnevale. Infatti in tutti i comuni del Vallo di Lauro interessati dai provvedimenti di qua è stata disposta la sospensione delle attività didattiche. Molto dipenderà anche dal vertice che si svolgerà nel pomeriggio di oggi a Palazzo di Governo. Al tavolo presieduto dal prefetto Paola Spena ci saranno anche i rappresentanti dell’Asl e della Protezione Civile.

E nella mattinata di ieri si è registrato anche un altro caso di quarnatena in Irpinia. Quello relativo ad un quarantacinquenne autotrasportatore di Carife. Un caso che fa salire a trentadue le persone sottoposte alla quarantena in Irpinia. L’ ultimo caso arriva da Carife dove il primo cittadino Antonio Manzi ha predisposto l’isolamento domiciliare per il quarantacinquenne autotrasportatore di origini bulgare e residente in paese, rientrato da Lodi dove si era recato per lavoro. Nel pomeriggio anche l’uomo ed il suo nucleo familiare, in tutto quattro persone, sono stati raggiunti dal provvedimento da parte del primo cittadino del comune della Valle dell’Ufita.

L’uomo è stato fermato al casello autostradale di Grottaminarda dai carabinieri per un normale controllo nella mattinata di ieri . I militari hanno chiesto all’autotrasportatore da dove venisse e dove fosse diretto. Una volta accertato che il 45enne proveniva proprio dalla zona focolaio di Lodi le forze dell’ordine hanno prontamente avvisato il sindaco Manzi che ha fatto scattare la procedura di quarantena per lui, sua moglie e i suoi due figli a casa, contattando anche in questa circostanza sia la Prefettura che l’Asl di Avellino. Anche in questo caso si tratta di uma misura precauzionale. Lo stesso primo cittadino di Carife aveva, come hanno fatto tutti gli altri sindaci della provincia di Avellino, un avviso perchè si segnalassero i rientri dalle località maggiormente interessate al focolaio del Coronavirus nel lodigiano. Anche quello di Caerife sarà iuno dei casi e dei provvedimenti di cui si discuterà oggi nella riunione convocata alle sedici in Prefettura per adottare provvedimenti più stringenti per fronteggiare questa vera e propria emergenza collegata alla fuga di alcuni irpini dalle zone maggiormente colpite dal virus.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE