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L’Ordine degli Architetti della provincia di Avellino sul piede di guerra per la mancata assegnazione della sede dell’Ordine stesso nei locali dell’Ex Convento di San Generoso e chiama in causa la Corte dei Conti. 
“Durante l’Amministrazione Galasso fu fatta una delibera comunale (Delibera n. 424 del 27 ottobre 2012) con cui una parte dei locali dell’Ex Convento di San Generoso veniva affidato all’Ordine degli Architetti come sede, dietro pagamento di un canone di locazione. Inoltre, l’Ordine degli Architetti si sarebbe fatto carico dell’esecuzione di alcuni lavori necessari per l’agibilità, soprattutto a livello impiantistico. Terminato il mandato Galasso, abbiamo più volte incontrato il nuovo sindaco, Paolo Foti e in momenti diversi i vari assessori che si sono succeduti e tutti hanno sempre confermato e ribadito la volontà e la disponibilità all’assegnazione, come previsto dalla delibera. Tra l’altro stiamo parlando di una struttura, nata con un finanziamento ad hoc per una destinazione d’uso legata ad attività culturali. Oggi apprendiamo dalla stampa che quei locali destinati all’Ordine saranno a breve destinati all’accoglienza degli extracomunitari. Ancora una volta, quindi, l’Amministrazione Comunale non rispetta le destinazioni d’uso delle strutture comunali e su questo l’Ordine degli Architetti della provincia di Avellino ha deciso di informare e interessare la Corte dei Conti. Si potrebbero fare altri esempi importanti e significativi in città che stanno vivendo e subendo la stessa sorte, come la Casina del Principe e Villa Amendola, utilizzate in modo inappropriato e senza capire al momento se dietro pagamento di un canone da parte di chi le utilizza o no. L’Ex Convento di san Generoso era stato scelto dall’Amministrazione Comunale per la sede dell’Ordine degli Architetti, dopo che noi avevamo indicato l’Ex Gil, all’epoca destinata alla Scuola del Cinema, mai realizzata. L’Ex Convento di San Generoso non solo avrebbe ospitato la nostra sede, ma avremmo destinato il piano terra a mostre ed eventi culturali, riqualificando, quindi, non solo la struttura, ma diventando un valore aggiunto per l’intero quartiere. Invece sarà destinato agli immigrati, quando esistono tante strutture molto più adatte a tale accoglienza. Lo stesso Don Emilio Carbone ha recentemente dichiarato pubblicamente che le condizioni socio economiche del quartiere non sono adatte ad accogliere gli immigrati in quella struttura, che invece avrebbe avuto bisogno di una destinazione riqualificante per la zona. L’Ordine degli Architetti ha deciso di interessare la Corte dei Conti sulla questione dell’utilizzo diverso rispetto alle destinazioni d’uso di queste strutture, fatto gravissimo”.
Fulvio Fraternali
Presidente Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Avellino

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