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Rapidissima attività di indagine dei Carabinieri della Compagnia di Avellino che in poche ore hanno scoperto la messinscena di un 50enne il quale aveva cercato di giustificare l’ammanco di alcune centinaia di euro perse al gioco, fingendosi vittima di una rapina.

L’uomo, commerciante originario del napoletano, nella serata di mercoledì denunciava presso la Caserma di San Martino Valle Caudina che verso le ore 13.00, mentre si trovava in quel comune e percorreva la Statale Appia a bordo della propria autovettura, veniva bloccato da una BMW di colore nero il cui passeggero, armato di pistola, lo rapinava della somma contante di 250 euro. Terminata l’azione delittuosa i responsabili si dileguavano a forte velocità.

I Carabinieri avviavano tempestivamente le indagini al fine di dare un volto ai responsabili di quell’efferato gesto e contestualmente fornire risposta alla accorata richiesta di giustizia che avevano raccolto.

Tuttavia, nello sviluppo dell’attività, condotta passando al setaccio i filmati acquisiti da numerosi impianti di videosorveglianza del Comune e di alcuni esercizi commerciali, emergevano alcuni elementi sufficienti ad instillare nella loro matura esperienza investigativa il germe del dubbio circa la veridicità di quanto denunciato. L’indagine si dirigeva pertanto su due piste parallele: una sempre tendente a ricercare i malviventi, mentre l’altra a quel punto orientata ad accertare la fondatezza dei fatti denunciati.

Proprio questo secondo filone conduceva i Carabinieri a stabilire che sul luogo teatro dell’evento, nell’esatto punto indicato dal denunciante ed in quel preciso momento, non vi era stata alcuna rapina.

Nel pomeriggio di ieri, riconvocato il denunciante presso gli uffici del Comando Stazione per una doverosa integrazione e postolo di fronte alle incongruenze emerse nel corso delle indagini, a questi non restava che ammettere di aver inscenato la rapina al fine di nascondere a diversi creditori l’indisponibilità del denaro, cagionatogli dal gioco, e pertanto a suo carico scattava la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo.

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