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AVELLINO- Non solo le misure restrittive in vigore da questa mattina con la “zona rossa” in tutta l’Italia, il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, conferma la linea ulteriormente rigida e nel pomeriggio di ieri ha firmato l’ordinanza che obbliga bar e caffetterie alla chiusura totale a partire dalle ore 14:00. Un provvedimento leggermente più “soft” rispetto a quello valutato in un primo momento che puntava alla chiusura dei bar per l’intera giornata del 24 dicembre, ma che comunque impedisce agli avellinesi di riunirsi per il classico aperitivo che, secondo il sindaco, avrebbe inevitabilmente comportato assembra – menti e ulteriori rischi di diffusione del contagio covid 19.

“Bar chiusi dalle 14 del 24 dicembre sino alle 5 del 25 dicembre 2020. E’ fatto divieto – si legge nel dispositivo – di consumo di cibi e bevande, anche non alcoliche, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi comprese ville e parchi comunali». In caso di violazione da parte degli esercizi «l’Autorità può disporre la chiusura provvisoria delle attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni, e corrispondente sanzione ».

Il rischio tangibile, secondo Festa, sarebbe stato generato dall’entrata in vigore della zona rossa, contestualmente alla scadenza dell’ordinanza regionale di zona arancione e divieto per i bar della vendita di bevande, alcoliche e non, a partire dalle 11:00 di mattino. Questo, in altre parole, avrebbe consentito agli esercenti di vendere, seppur con il criterio dell’asporto, qualsiasi tipo di bevanda. “E’ evidente che le persone non avrebbero resistito alla tentazione di compare qualcosa, allontanarsi dal bar e brindare alle feste- spiega il sindaco- Per questo ho ritenuto opportuno evitare che si potesse creare qualsiasi condizione che indirettamente avrebbe generato pericolo. Le Forze dell’Ordine fanno il loro dovere e i controlli verranno intensificati così come stabilito nei Comitati per l’ordine pubblico in Prefettura. Ma occorre innanzitutto la responsabilità”, aggiunge il sindaco di Avellino.

Del resto le immagini che ha consegnato la città negli ultimi giorni, parlano da sé: negozi pieni per la corsa ai regali, traffico impazzato che nella giornata di ieri, da alcuni vissuta come la vera Vigilia di Natale, in virtù delle chiusure odierne, ha registrato il picco più alto. A qualsiasi ora della giornata, comprese quelle della pausa pranzo, ogni singola strada della città è stata caratterizzata da traffico inteso, con i Vigili Urbani in strada che hanno cercato di disciplinare, per quanto possibile, un caos condito anche da una buona dose di superficialità da parte delle persone. Stesso clima “disteso” lungo Corso Vittorio Emanuele, folla di persone che ha consegnato una fotografia diversa da quella di una città che ieri era in regime di zona arancione, quella del rischio sanitario medio-elevato. Sullo sfondo la “corsa al tampone” di quanti hanno preferito accertarsi delle proprie condizioni di salute prima del pranzo di Vigilia e Natale, con il drive in di Campo Genova e i laboratori privati altrettanto affollati.

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