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Un viaggio verso la vita. Trentasei persone, una decina di bambini, il resto donne. Sono i rifugiati di guerra che ieri sono arrivati a Piazza Kennedy da Cracovia e da altre città polacche dopo essere fuggiti dall’Ucraina. Ad accompagnarli un gruppo di volontari irpini partiti cinque giorni fa con l’assessore ai servizi sociali Stefano Luongo. Una iniziativa sopportata da varie associazioni – tra cui Vera – e molte aziende locali. E’ la solidarietà del popolo di Avellino. All’andata trentotto ore di viaggio per portare pacchi di medicinali, cibo e vestiti, al ritorno invece un carico di umanità. I nuovi rifugiati saranno ospitati da famiglie in vari comuni della provincia, alcuni sono stati lasciati nel Sannio altri a Salerno. Ci si arrangia, si fa il possibile. Un piccolo gesto di fronte ad una tragedia immane. Hanno gli occhi spaesati, i volti della paura e del coraggio. Si portano dietro poche cose, qualche borsa e buste. La guerra non gli ha lasciato nulla ma non gli ha tolto la speranza.

“E’ bello l’affiatamento che c’è stato intorno a questo progetto”, racconta Luogo appena sceso dal bus. Gli avellinesi hanno un grande cuore”. “Una rete che è partita dal nulla. La comunità degli ucraini irpini ha preso i contatti e poi si è creata una rete incredibile”, spiega Marco Perrotti. “I commercianti ci hanno dato una grande mano, hanno sostenuto i costi che non sono pochi. C’è stato un passaparola. Avevano il telefono che squillava in continuazione. Abbiamo trovato una sistemazione per tutti. E’ bello vedere l’affetto verso queste persone”. A dare il benvenuto anche il sindaco Gianluca Festa: “Un grande segnale di solidarietà, di civiltà. Un grande gesto di umanità. Avellino – sottolinea il sindaco – si sta dimostrando molto vicina a queste persone. Sembrava irreale questa guerra e invece ci troviamo di fronte ad una atroce realtà. E’ una follia umana. Non possiamo fare altro che aiutare questa comunità”.

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